Mondiale 2030 in Sudamerica? È possibile. Uruguay e Argentina stanno pensando a una candidatura congiunta per la Coppa del Mondo edizione 2030.
Siamo ancora nel 2016 ma già si pensa all’organizzazione delle future edizioni dei Mondiali: tra queste spicca quella del 2030, per la quale i due Paesi del continente sudamericano sono pronti a presentare presto la loro candidatura.
Ne hanno discusso durante un colloquio politico nella capitale argentina Buenos Aires i due presidenti Mauricio Macri e Tabaré Vázquez. I due capi di Stato hanno ribadito di voler presentare una candidatura congiunta dei due paesi per l’edizione 2030 del torneo iridato, che in quell’anno celebrerà il proprio centenario.
Sarebbe il miglior modo per omaggiare la prima edizione dei Mondiali di calcio che si disputò nel 1930, proprio in Uruguay: in quell’occasione vinse proprio la Celeste padrona di casa, che batté in finale l’Albiceleste per 4-2.
«Ribadiamo l’intenzione – ha detto Macri, fra l’altro ex presidente del Boca Juniors – di lavorare insieme per ottenere il diritto a organizzare i Mondiali di calcio del 2030 in Uruguay e Argentina. È il nostro sogno».
Il problema per i due Paesi è che per quell’edizione della rassegna iridata vuole candidarsi anche la Cina, pronta a mettere in campo tutta la propria potenza politica ed economica: si annuncia un duello all’ultimo sangue.
Il Paese della Grande Muraglia inoltre ha a disposizione un eccezionale appeal dettato dalla diffusione del calcio in Asia. I Mondiali 2030 potrebbero rappresentare, 28 anni dopo la Coppa del Mondo di Giappone e Corea, un grande volano per il football in Cina.
Bisognerà vedere se alla fine la scelta della Fifa cadrà sulla novità assoluta o sull’operazione amarcord promossa da Uruguay e Argentina.