Un nuovo pezzo da novanta italiano lascia la Astana. Dopo Vincenzo Nibali, accasatosi al Bahrain-Merida, è il turno di Diego Rosa, uno degli uomini maggiormente in ascesa del movimento ciclistico azzurro: sarà il Team Sky la nuova formazione del ventisettenne piemontese per le prossime tre stagioni.
Corteggiato a lungo dal team diretto da Dave Brailford, l’ex biker ha ceduto alle lusinghe ed è entrato a far parte di una delle più competitive squadre al mondo. Diverrà uno dei più preziosi gregari di Chris Froome – magari sarà tra i prescelti per supportare il britannico alla ricerca del poker al Tour de France – ma avrà, al tempo stesso, la possibilità di giocarsi le proprie chance altrove.
Potemmo vederlo, per esempio, lottare al Giro 100 contro i suoi ex compagni di squadra Nibali e Aru e soprattutto correre da leader alcune delle Classiche che maggiormente gli si addicono, come la Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia, dove è giunto secondo in questo 2016 alle spalle di Esteban Chaves.
“Raggiungere il Team Sky è un sogno che si realizza“, sono le prime parole pronunciate dal nativo di Corneliano d’Alba, che poi aggiunge come le sue ambizioni siano perfettamente in linea con quelle del team: “Lavorare duro per raggiungere traguardi importanti [ovvero] supportare i capitani nei grandi giri e ben figurare nelle prove di un giorno“. Nella compagine WorldTour britannica Rosa troverà altri tre connazionali: Salvatore Puccio, Gianni Moscon ed Elia Viviani, che ha recentemente rinnovato il contratto in scadenza.
Ma non si ferma qui la squadra capace di vincere 4 delle ultime cinque Grande Boucle: arriva contemporaneamente anche un francese di belle speranze, Kenny Ellisonde, capace di far sua la tappa dell’Angliru alla Vuelta a Espana 2013. Classe ’91 proveniente dalla FDJ, l’agile e snello scalatore transalpino andrà a completare la vera corazzata che non dovrà temere alcuna vetta che si presenterà davanti nel corso dei Grand Tour.
Salgono così a cinque gli acquisti del Team Sky: precedentemente erano già stati ingaggiati i britannici Owain Doull e Tao Geoghegan Hart ed il polacco Lukasz Wisniowski.