È Giacomo Nizzolo il vincitore del Giglio d’Oro 2016, prestigioso riconoscimento nato nel 1974 da un’idea del Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi – in collaborazione con la Regione Toscana, la Città metropolitana di Firenze e il Comune di Calenzano – e destinato al miglior corridore professionista italiano dell’anno.
Lunedì 14 novembre, presso il Meridiana Country Hotel-Ristorante Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano, avverrà la cerimonia ufficiale – condotta dal telecronista Rai Francesco Pancani – di un appuntamento giunto alla 43^ edizione.
Il corridore brianzolo in forza alla Trek-Segafredo supera nel rush finale il plurivittorioso del finale di stagione Sonny Colbrelli (Bardiani-Csf) e Vincenzo Nibali (Astana), che tale premio l’ha vinto per ben cinque volte, compresi gli ultimi quattro anni consecutivamente.
Sono 485 i punti accumulati dal primo classificato, 50 dei quali (decisivi) ottenuti in seguito alla quinta posizione del Mondiale di Doha. E per il classe ’89 nato a Milano arriva anche il premio consegnato a chi vince il campionato italiano, avendo indossato la maglia tricolore lo scorso giugno a Darfo Boario Terme.
Il punteggio del secondo è di 450 punti, 440 per Nibali, terzo, che riceverà nella stessa occasione il riconoscimento per aver vinto il Giro d’Italia. Quarta e quinta piazza per Diego Ulissi (Lampre-Merida, 310) e Gianluca Brambilla (Etixx-Quick Step, 250). Ma nella stessa occasione altri atleti riceveranno degli omaggi.
Gianni Moscon (Team Sky), per esempio, andrà a ritirare il Memorial Gastone Nencini come rivelazione della stagione, essendo lui, da neoprofessionista, già messosi in luce in diverse occasioni ed avendo conquistato la classifica finale dell’Arctic Race of Norway. Samuele Battistella, invece, sarà eletto miglior juniores.
Poi ancora il Premio Alfredo Martini-Maestro dello Sport a Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, grande appassionato di ciclismo e con un brevissimo passato in questo sport; il Premio Gino Bartali al commissario tecnico della nazionale italiana Davide Cassani; “Glorie del ciclismo” in memoria di Franco Ballerini a Francesco Moser.