Kenya ed Eritrea festeggiano alla Maratona di New York 2016: Mary Keitany trionfa nella gara femminile, Ghirmay Ghebrselassie in quella maschile.
Sessantamila atleti e un pubblico che dimentica per qualche istante le imminenti elezioni americane per vivere l’effervescenza della più prestigiosa maratona al mondo. Tanto spettacolo alla Grande Mela per la NYCM, che sancisce per l’ennesima volta il monopolio africano.
Partono per prime le donne, con la favorita e campionessa uscente Mary Keitany che decide di far corsa dura sin dal quindicesimo chilometro: si portano sulla sua scia Joyce Chepkirui e Aselefech Mergia, mentre la prima delle inseguitrici è la statunitense Molly Huddle. A metà gara Keitany e Chepkirui rimangono da sole al comando, mentre perde contatto Mergia, scavalcata da altre atlete.
Keitany accelera ulteriormente poco dopo e non ce n’è per nessuno: va a chiudere in 2.24.26, mentre nella lotta per il secondo posto Chepkrui viene scavalcata prima dalla connazionale Kipyego e poi dalla già citata statunitense Huddle. Per la seconda e per la terza si tratta del debutto sulla distanza ed è subito un grande riscontro.
Ordine d’arrivo: 1. Mary Keitany (KEN) 2h24:26, 2. Sally Kipyego (KEN) 2h28:01, Molly Huddle (USA) 2h28:13, 4. Joyce Chepkrui (KEN) 2h29:08, 5. Diane Nukuri-Johnson (BDI) 2h33:04, 6. Aselefech Mergia (ETH) 2h33:28, 7. Lanni Marchant (CAN) 2h33:50, 8. Neely Gracey (USA) 2h34:55, 9. Sara Hall (USA) 2:36:12, 10. Ayantu Hailemaryam (ETH) 2h37:07.
Subito selezione africana tra gli uomini e subito staccati gli italiani Dematteis e Gualdi dopo dieci chilometri. Chi manca è il vincitore della passata edizione, il keniano Biwott, che difatti si stacca e si ritira dopo tre quarti d’ora di corsa. Il ventenne eritreo Ghirmay Ghebrselassie fa selezione già al giro di boa e guadagna poco ma costantemente su tutti gli inseguitori: alla fine chiude con un ottimo 2.07.51 davanti al keniano Lucas Rotich e allo statunitense Abdi Abdirahman.
Grande prova dei corridori di casa: cinque maratoneti a stelle e strisce in top ten. Per l’Italia, invece, Giovanni Gualdi ferma il cronometro sui 2h22:10, mentre Bernard Dematteis sui 2h27:42.
Ordine d’arrivo: 1. Ghirmay Ghebrselassie (ERI) 2h07:51, 2. Lucas Rotich (KEN) 2h08:53, 3. Abdi Abdirahman (USA) 2h11.23, 4. Hiroyuki Yamamoto (JPN) 2h11:49, 5. Shadrack Biwott (USA) 2h12:01, 6. Tadesse Yae Dabi (ETH) 2h12:06, 7. Moses Kipsiro (UGA) 2h14:08, 8. Tyler Pennel (USA) 2h15:09, 9. Ben Payne (USA) 2h15:46, 10. Patrick Smyth (USA) 2h16:34.