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Moreno Moser vince la Catena Incatricchiata 2016. A Peter Sagan la Olympic Edition

And the winner is… Moreno Moser! Se la aggiudica il corridore trentino, in questa stagione in forza alla Cannondale-Drapac, la Catena Incatricchiata 2016.

Ideato nel 2012 dall’ex corridore e direttore sportivo – ora commentatore tecnico – Riccardo Magrini, il premio, nato in collaborazione con l’ASD Circolo Sportivo Ortovero, si pone l’intento di concedere un riconoscimento morale a chi sia stato protagonista di un episodio sfortunato in corsa, che gli abbia impedito di giocarsi un successo. L’origine del premio? In occasione del Tour de France 2010, quando Andy Schleck incappò in un banale incidente meccanico lungo il Port de Bales che costò al lussemburghese la perdita della maglia gialla in favore di Alberto Contador.

Perché Moser, quest’anno? Perché al Giro d’Italia 2016 è stato vittima di un “incatricchiamento tattico“. Era la frazione numero 18 della Corsa Rosa, quella che conduceva i corridori da Muggiò a Pinerolo. Il figlio e nipote d’arte era in testa assieme a Gianluca Brambilla a pochi chilometri dalla fine e i due cominciavano a studiarsi tatticamente per prepararsi al rush finale. Ma ecco sopraggiungere da dietro, inaspettatamente, Matteo Trentin, che con il benestare del suo compagno di squadra in Etixx-Quick Step Brambilla chiudeva nella morsa Moser, costringendolo ad un amaro piazzamento.

Ma in quest’occasione Magrini decide di premiare due corridori, assegnando un tributo per le Olimpiadi di Rio disputatesi ad agosto. La Chain Incatricchiated Olympic Edition se la aggiudica nientepopodimeno che Peter Sagan. Già, proprio lui, il bicampione del mondo ed europeo in carica: l’asso della Slovacchia, al via dell’edizione a cinque cerchi nella categoria mountain bike, rischiava di fare il colpo grosso anche in una disciplina non propriamente sua. Partito dall’ultima fila, in pochi minuti era lì già in testa, finché una foratura nello stesso punto che costò il Ko anche all’italiano Marco Aurelio Fontana spense i suoi sogni olimpici.

Moreno Moser succede nell’albo d’oro ad Oscar Gatto, mentre nelle precedenti edizioni figurano i nomi dello stesso ideatore e poi di Alessandro Ballan ed Alessandro Petacchi. Come scrisse Carlo Dossi in Note Azzurre, “L’ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona”: questo il motto del premio e l’auspicio che si rivolge puntualmente ai vincitori.

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