Italrugby, sei nella storia. Vedere la nostra nazionale della palla ovale battere i grandissimi Springboks è una di quelle notizie che fa urlare di gioia un Paese.
A Firenze gli azzurri di Conor O’Shea firmano un’impresa che entra di diritto nella leggenda: vincere, seppur di misura, sul Sudafrica, che cade 20-18 e consegna ai nostri eroi della palla ovale il primo successo in 12 precedenti con i mostri del Sudafrica.
È una gara piena d’equilibrio, quella del Franchi, con l’Italia che parte aggressiva, ma subisce poi il ritorno di fiamma della nazionale di Allister Coetzee: prima due placcaggi consecutivi di Venditti e Bisegni tengono duro, poi l’Italia subisce l’infilata di Willie Le Roux che apre la strada alla volata meta di Bryan Habana (la 67ª in carriera, a -2 dal primatista assoluto, il giapponese Daisuke Ohata). Pat Lambie manca la difficile trasformazione.
La reazione dell’Italia però c’è: maul nei 5 metri avversari, Cittadini e Favaro spingono come forsennati e Dries van Schalkwyk (il sudafricano vestito d’azzurro) schiaccia; Carlo Canna completa l’opera trasformando il piazzato da posizione difficile: l’Italia è sul 7-5.
Ancora Le Roux però rispedisce il Sudafrica avanti: la corsa di Damian De Allende che arriva in fondo e fa meta; stavolta Lambie trasforma e gli Springboks sembrano sul punto di scappare via.
Al 29’ la mischia azzurra penetra nella metà campo sudafricana, Edoardo Padovani sceglie di andare per i pali e infila il -2. Dopo una decina di minuti di battaglia fra mete fallite e touche sudafricane, l’Italia barcolla ma non crolla affatto e va all’intervallo sul 12-10.
La ripresa si apre con due falli azzurri; la seconda situazione favorevole il Sudafrica la sfrutta con Lambie che va per i pali e realizza. L’Italia, in inferiorità numerica per un’ammonizione di Fuser, riesce a tenere botta all’orda sudafricana, nonostante un paio di errori di Canna in tattica e di Parisse in controllo.
Rientra Fuser e al 56’ l’Italia va a segno: maul azzurra con Bronzini che apre per Benvenuti, servizio perfetto per Venditti che si invola verso la meta e schiaccia; Canna trasforma e gli azzurri sono sul 17-15. Il vantaggio dura poco perché Jantjies infila i pali da metà campo. Canna però sfrutta l’indisciplina sudafricana e al 65’ riporta avanti di nuovo l’Italia.
Il Sudafrica tenta il super arrembaggio finale che però fra touche sui 5 metri e maul stoppate viene respinto all’indietro con un coraggio straordinario dalla nostra mischia azzurra. A un minuto dalla fine ci sarebbe pure la meta di Fuser, ma l’arbitro annulla perché qualcuno della maul azzurra tocca la bandierina prima che la palla tocchi terra. La seguente touche sudafricana viene rubata e a tempo scaduto Allan butta in tribuna il pallone: è il trionfo, è la storia, l’Italrugby va in meta nella leggenda di questo sport!