Due vittorie per 2-1 negli anticipi della 18ª di Serie A: il Crotone piega 2-1 il Pescara in uno scontro pesantissimo per la salvezza; Lazio arrembante 1-2 alla Samp.
CROTONE-PESCARA 2-1. L’anno solare allo Scida va in cascina con una vittoria faticosa, ma pesantissima, per il Crotone: secondo successo stagionale e ultimo posto che viene salutato ai danni di un Pescara mai domo ma a cui manca sempre qualcosa sotto porta; per Oddo è la decima sconfitta stagionale in Serie A.
CHE PARTITA RIGOROSA! Partita arrembante e agonisticamente valida da ambo le parti decisa da due rigori nel primo tempo: il primo, di marca crotonese per un mani di Campagnaro in area con la trasformazione spiazzante di Palladino; il secondo per gli abruzzesi fallito miseramente da Memushaj che con i rigori non ha proprio un bel rapporto (ne fallì uno in maniera topica all’Olimpico con la Lazio); stavolta però il merito è tutto di Cordaz che dopo quello di Niang para il secondo rigore di fila.
Nella ripresa succede di tutto: espulsi per doppi gialli Aquilani da una parte e Capezzi dall’altra, il Pescara acciuffa il pari con Campagnaro prima che però un altro difensore – Ferrari – regali a Nicola la gioia giusta per salutare bene il proprio pubblico in casa.
SAMPDORIA-LAZIO 1-2. Risposta da grande squadra e corsa Champions che può riprendere: la Lazio si sbarazza 1-2 di una Samp sulle gambe e torna a trottare.
TOSSINE DEL DERBY TUTTE SMALTITE. La squadra di Simone Inzaghi dimostra di aver smaltito le tossine post-derby e torna a fare la grossa dando sul campo una risposta di carattere. Tutto o quasi merito di un Felipe Anderson finalmente in palla e tornato ai livelli straordinari dello scorso anno.
Tutto il collettivo-Lazio però va premiato con la giusta ricompensa, con il centrocampista in primis che merita più di una menzione a cominciare dai due marcatori della serata, Sergej Milinkovic-Savic e Marco Parolo, entrambi imbeccati splendidamente da Felipe Anderson.
Il primo perfetto a incrociare di testa il cross del brasiliano; il secondo bravissimo nel tagliare in area e chiudere il triangolo nella maniera migliore per il raddoppio biancoceleste.
La reazione doriana è tutta affidata a Schick, anche se le occasioni migliori ce l’ha la Lazio con Immobile che però ha il demerito di non chiuderla. Il digiuno di Ciro dura ormai dal 30 ottobre, e forse è l’unica nota stonata dalla parte di Inzaghi; in una sinfonia a cui la legnata da fuori del ceco Schick all’89’ non toglie l’armonia.