Torino-Juve qualche ora dopo non ha fatto spegnere l’eco delle giocate dei grandi campioni: è stato uno dei più derby degli ultimi anni, fra Galli, Pipite e Leoni croati…
IL DERBY PIÙ BELLO DEGLI ULTIMI ANNI. Una stracittadina vera, intensa, con tante occasioni tatticismi sfrenati ma non troppo e belle giocate da ambo le parti. Il Torino di Mihajlovic ha cullato per una decina di minuti il sogno di poter battere la grande rivale e per 80’ l’illusione di poterla almeno fermare, ma non c’è stato verso: la Juve di Allegri è infinita e i numeri tornano a essere lusinghieri per la Signora.
Eppure i granata possono stare tranquilli: la prova contro i campioni d’Italia ha messo di nuovo in luce una squadra pimpante ed energica, che fa della freschezza atletica e del talento dei singoli due delle sue autentiche armi da battaglia. Buone per ambire all’Europa League almeno, strizzando l’occhio a qualcosa di più.
IL GALLO CHE SA CANTARE. Specie se c’è un Gallo che sa cantare come Andrea Belotti: fresco di rinnovo contrattuale (con una clausola da 100 milioni che sa di blindatura voluta da patron Cairo) il bomber granata ha fatto 11 con un movimento da campione vero sull’assist fantastico di Baselli.
Ma è tutto il derby ad aver trasformato Belotti in autentico nueve del mondo granata: movimenti da grande attaccante e un talento innato che ne fanno ancor di più il migliore cercatore di gol italiano del nostro 2016.
PIPITA D’ORO. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Se poi la situazione si chiama derby, ecco che il nome che spunta fuori è quello di Gonzalo Higuain. Il Pipita, se c’erano dubbi, si è davvero preso la Juve segnando il 9° gol in un derby giocato in giro per il mondo fra quelli di Buenos Aires (con la maglia del River) e Madrid (con la maglia del Real). E quello di Torino, appunto. Dove segna al debutto due gol pesanti (come l’altro esordiente, entrato in corsa, Miralem Pjanic).
Due gol pesanti che gli riconsegnano la palma da nueve bianconero: nono gol in stagione, 11esimo stagionale. Al culmine di una prestazione maiuscola per corsa e dedizione, voglia e sacrificio. Due gol da autore: il primo in corsa dopo una sponda illuminante di Mandzukic, il secondo fulminante per strapotere fisico con la rotazione su Barreca e nettezza del tiro, potente e preciso a battere Hart. Il vero Higuain è davvero questo qui.
MARIO SI MANDZU TUTTI QUANTI. Eccezionale: Mario Mandzukic mette a referto un’altra prestazione totale fra occasioni, assist fenomenali (il colpo che spiana a Higuain la strada dell’1-1, non si sa quanto voluto, è comunque un colpo da maestro) e la solita fenomenale prova di sacrificio in difesa da ultimo baluardo aggiunto.
Esce furibondo per Dybala (un altro che dà la sterzata definitiva alla partita), ma Allegri non lo toglie certo per demeriti. Se Mandzukic continuerà a tenere questo ritmo, la Juve può davvero stare tranquilla…