Benevento-Ascoli, primo posticipo della 19ª di Serie B, finisce 0-0: grandi rimpianti per i giallorossi campani, che sono comunque terzi in classifica.
La squadra di Baroni ha di che mangiarsi le mani: certo col pari allunga la serie positiva ad otto risultati utili (dopo 5 vittorie consecutive e due pareggi), ma si ferma raccattando un punto misero, che significa fallimento dell’operazione aggancio alla vetta della classifica; per l’Ascoli di Aglietti il punto smuove ancora la sua classifica di Serie B e ridà certezze all’intero gruppo bianconero, specie per la tenuta difensiva mostrata.
Curiosità: sulla partita aleggiava la memoria dell’indimenticabile e storico presidente dell’Ascoli Costantino Rozzi, che con la sua impresa costruì e fece inaugurare l’attuale stadio del Benevento, il Ciro Vigorito, nel settembre 1979. Proprio oggi poi è ricorso il 22esimo anniversario della morte del presidente dell’Ascoli Picchio. Tanti motivi per ricordare insomma.
Gli Stregoni giallorossi nutrono rimpianti sia per gli 11 corner battuti senza esito, sia per il palo di Ceravolo al 27’ del primo tempo sul cui rimpallo Cisse spedisce fuori a porta vuota.
Nella ripresa si vede anche l’Ascoli con Orsolini, Venuti, Lanni e Ciciretti: quest’ultimo entra in area e nel tirare colpisce un difensore al braccio sinistro, Il Vigorito grida al rigore, ma per l’arbitro Rapuano è tutto regolare. Per il resto la gara è un monologo dei beneventani che però non riescono a sfondare il muro degli ascolani che negli ultimi 10’ più i 6’ di recupero, si chiudono a riccio e tengono imbattuta la porta di Lanni.