Dopo la cerimonia dei Collari d’oro, è la volta del Giro d’Onore 2016. Tempo di bilanci e di festeggiamenti per il Coni, che riceve coloro che hanno contribuito ai successi sportivi dell’Italia negli ultimo dodici mesi. In questa circostanza sono gli azzurri del ciclismo sotto i riflettori al Foro Italico di Roma, premiati per aver ottenuto il considerevole numero di 50 medaglie nelle competizioni internazionali.
A presiedere la cerimonia, il numero uno dello sport tricolore Giovanni Malagò e il Presidente uscente della Federciclismo Renato Di Rocco. Il primo è entusiasta di quanto fatto dai corridori in questa lunga annata e osserva come, “qualche tempo fa questa federazione aveva più problemi che cose positive”, mentre oggi tutto appare capovolto.
Anche Di Rocco non esita a mostrare tutto il suo orgoglio per una “stagione ricca di soddisfazioni“, impreziosita dalle medaglie olimpiche e paralimpiche e da sei titoli mondiali, mentre chi entra nel dettaglio di quanto fatto è il coordinatore delle nazionali di strada e pista Davide Cassani. “Sette e mezzo” è il voto che il commissario tecnico romagnolo dà alla stagione, pur sottolineando come qualche grosso rammarico ci sia stato, specie se consideriamo quanto accaduto a Vincenzo Nibali a Rio.
Ciò che più conforta addetto ai lavori e semplici appassionati è la “rinascita della pista“, simboleggiata dallo splendido oro di Elia Viviani nell’omnium e dai tantissimi allori internazionali giunte dalle categorie giovanili, che lasciano intravedere un futuro di nuovo roseo dopo anni bui.
I premiati. Già citati Elia Viviani, campione olimpico della pista, e Vincenzo Nibali, vincitore del Giro d’Italia 2016. Con loro, il bronzo di Rio Elisa Longo Borghini e l’oro iridato dell’inseguimento individuale Filippo Ganna. E ancora le campionesse e primatiste del mondo dell’inseguimento a squadre juniores Elisa Balsamo e Letizia Paternoster e i medagliati paralimpici Alex Zanardi, Fabio Anobile, Luca Mazzone, Vittorio Podestà, Paolo Cecchetto, Giancarlo Masini e Francesca Porcellato.