Una partita dai due volti, un tris nel finale: Inter-Lazio finisce 3-0, un trionfo per i nerazzurri di Pioli, che ora vedono il piazzamento Champions a 4 punti.
La squadra nerazzurra ha trovato la quadra, almeno a livello di risultati e almeno in casa: al Meazza infatti, compresa l’ultima partita italiana di De Boer, l’Inter ha totalizzato 6 vittorie consecutive. Anzi, 6 più una: quella di stasera, che suggella una rifondazione che almeno a livello di scalata in classifica sta materializzandosi.
La Lazio invece conferma il suo “mal di grandi”: nonostante un primo tempo nobile e pimpante, i biancocelesti staccano la spina nella ripresa e si afflosciano letteralmente incapaci di respingere alla dotazione tattica-tecnica dei due laziali che furono, Stefano Pioli e Antonio Candreva. 12 mesi fa esatti, i due decisero l’incontro di San Siro a parti invertite: anche stavolta la storia si ripete, ma la Lazio non ne trae giovamento.
PRIMO TEMPO SOLO LAZIO. Peccato per i capitolini, capaci di iniziare a spron battuto dopo appena 40”: Anderson sfonda a destra e innesca Immobile il cui destro è parato da Handanovic, sulla ribattuta Lulic viene murato da Murillo.
Biglia detta i tempi, Milinkovic-Savic una cassaforte e per un quarto d’ora abbondante l’Inter non ci capisce granché, con Icardi letteralmente isolato nella morsa del duo De Vrij-Wallace. Anzi al 19′ sempre Anderson trova Immobile, ma Handa c’è. Il brasiliano qualche minuto dopo fa tutto da solo, ne ubriaca tre ma il suo sinistro a colpo sicuro viene contrato da D’Ambrosio.
Brozovic al 31′ finalmente rischiara la nebbia interista e impegna per la prima volta il finora inoperoso Marchetti. È sulle fasce e centrocampo però che la Lazio gioca bene, e sono solo due errori laziali in ripartenza e altrettante chiusure di Miranda evitano lo svantaggio. Ai nerazzurri non resta che aspettare la fine del primo tempo e lo 0-0 per riordinare le idee, fredde e nebbiose come la serata di San Siro.
NEL SECONDO TEMPO SOLO INTER. Nella ripresa Pazza Inter si mette in moto e ribalta la versione dei primi 45’. Pressing più alto, gambe che frullano e… un lampo incredibile del finora anonimo Banega: al 9′ un recupero sulla trequarti di Brozovic innesca l’argentino, che da fuori area scarica un destro potente su cui Marchetti non è impeccabile. Come già successo in casa contro Southampton e Genoa, i nerazzurri si ritrovano così in vantaggio pur avendo subito a lungo.
Stavolta poi la morsa dell’Inter continua e stritola l’avversario: l’uno-due viene servito all’11 con D’Ambrosio che crossa da destra, Icardi è bravo a prendere il tempo a De Vrij e girare di testa sul secondo palo. Inzaghi a questo punto ci prova con Keita per Patric, con Lulic che scala in difesa. Il neo entrato ci prova subito, ma Handanovic è attento sul primo palo.
La Lazio però è ferita e smarrita e la coppia centrale sbanda paurosamente perdendosi di nuovo capitan Icardi al 20’: schema da calcio piazzato perfetto, Banega lo pesca a centro area e l’argentino gira verso Marchetti che però non trattiene. È un 3-0 surreale e impensabile, se si pensa all’andamento del primo tempo.
L’Inter nel finale addirittura legittima con Icardi – alla quarta doppietta nelle ultime cinque a San Siro – che sfiora addirittura il tris personale (nel finale pure una traversa). E così il Meazza interista fa scrosciare gli applausi per l’ex Siviglia, quando viene sostituito da Palacio, e per l’oggetto misterioso Gabigol, cui Pioli regala scampoli di match al posto di Candreva.
Giocando così però i nerazzurri possono dichiararsi in corsa per la Champions.