Torna a far festa il Diavolo: a cinque anni dall’ultimo trofeo, il Milan batte ai calci di rigore la Juventus e vince a Doha la Supercoppa Italiana. Si conclude con un trionfo l’era targata Silvio Berlusconi. Un match estenuante, assai più equilibrato delle attese, che i rossoneri per lunghi tratti rischiano di portare a casa nel corso termine dei tempi regolamentari, terminati sul punteggio di uno pari. Di Dybala l’errore decisivo dal dischetto.
La cronaca. Supremazia Juve in avvio. Trascorrono meno di due minuti e Pjanic fa partire un tiro a giro dal limite facilmente bloccato da Donnarumma, che si ripete poco più tardi su Alex Sandro. Lo stesso fantasista bosniaco al 12’ si fa deviare dalla barriera un calcio piazzato concesso per fallo di Paletta su Higuain. Ma il gol è nell’aria. Dopo un’occasionissima al 17’, con Sturaro che si sbarazza di Paletta e mette in difficoltà il portiere avversario, sugli sviluppi del corner seguente arriva la rete di Chiellini, che riceve dalla bandierina un preciso cross del compagno slavo e di testa buca la porta rossonera.
La pressione dei piemontesi si placa e i ritmi diventano più blandi. La prima risposta della squadra in svantaggio arriva dopo venti minuti, con un tiro-cross di Suso che sfiora il palo alla destra di Buffon, e successivamente con un cross di Bonaventura che Kucka non riesce a deviare nella giusta direzione. Alla mezz’ora di gioco il primo cambio (Alex Sandro non ce la fa per problemi fisici, entra Evra) e dopo due minuti anche il primo giallo indirizzato a Lichtensteiner (entrata dura su Bonaventura). Al 35’ il pareggio del Diavolo: Suso fa partire un lancio dalla destra e Bonaventura, l’uomo più pimpante della banda di Montella, trafigge di testa Buffon.
La Juventus si riaffaccia nella metà campo avversaria con un pericoloso contropiede innescato a centrocampo, ma Romagnoli stende Higuain (giallo al difensore) e ferma la pericolosa incursione. E così la prima ripresa finisce sul punteggio di 1-1. Inizio di secondo tempo senza sussulti fino al 55’, quando Higuain tenta la prima conclusione (fuori misura) dall’inizio del match. Appena sessanta secondi dopo ecco una doppia occasione per il Milan: Bacca crea scompiglio nell’area avversaria e Suso si vede respingere in calcio d’angolo la conclusione; sul successivo corner, Romagnoli colpisce la traversa.
Passano i minuti e cresce l’intensità con azioni da ambo le parti: gran parata di Donnarumma al 60’ su un forte tiro di Khedira; sfiora il palo Kucka nella ripartenza, con Bacca che non riesce a mettere lo zampino da posizione ravvicinata; ancora Khedira si mangia in dribbling tre difensori avversari, ma il tiro che esce dai suoi piedi si rivela molto debole. Allegri si gioca il secondo cambio inserendo un osannato Dybala (subito pericoloso con una conclusione al veleno di poco fuori porta) al posto di Pjanic, mentre Montella sceglie la carta Pasalic al posto di Locatelli. Out anche Sturaro: un risentimento alla coscia lo costringe a lasciare il posto a Lemina.
Spetta al Milan la ghiottissima chance di portarsi in vantaggio: è ancora un ispirato Suso a servire un pallone a Bacca, ma il bomber colombiano si vede negare la gioia da Buffon. Rossoneri in pressing nei minuti finali, ma la situazione non si sblocca: si va ai tempi supplementari, che si aprono ancora col forcing del Milan e la più grossa occasione della partita: da una situazione convulsa in area bianconera prima Bonaventura e poi Bacca mancano per due volte il colpo vincente, col sudamericano che sbaglia un gol praticamente già fatto.
Montella finisce i cambi: fuori Abate per Antonelli, fuori Bacca per Lapadula. Falso allarme al 110’: Evra butta la palla in rete, ma è evidente la posizione di offside del calciatore francese. Nei cinque minuti finali doppia opportunità sui piedi di Dybala e allo scadere le zebre regalano un rigore allo scadere per fallo di mano di De Sciglio, ma il direttore di gara valuta involontario il tocco da posizione molto ravvicinata. Così la parola ai calci di rigore.
A commettere gli errori dagli undici metri sono Lapadula, Mandzukic e soprattutto Dybala: l’idolo dei tifosi tradisce le attese e condanna la Juventus dopo che Pasalic sigla la rete decisiva. La Supercoppa Italiana è del Milan: il 4-3 finale si tratta del 29° trofeo dell’era Berlusconi, probabilmente l’ultimo della sua Presidenza. Un trionfo italiano a tutto tondo, con 10 nostri connazionali in campo nella parte finale: un bel risultato per l’intero movimento azzurro! Milan a quota sette nella speciale classifica di vittorie in Supercoppa: agguantata proprio la Vecchia Signora.