Lo scorso anno il ritorno in grande stile e un nuovo format che le avrebbe permesso di dare seguito ad un passato piuttosto illustre. Ma La Méditerranéenne 2017, già conosciuta come Giro del Mediterraneo, deve fare nuovamente i conti con alcuni nodi organizzativi: la 43^ edizione, che avrebbe dovuto disputarsi i giorni 11-12 febbraio, non si disputerà.
Lo scorso anno furono cinque le tappe a costituire la corsa, quest’anno si era deciso di optare soltanto su due per ovviare alle difficoltà di reperire personale per la sicurezza. E invece giunge improvvisa la notizia, diramata dall’Olympique Club d’Azur che ne è a capo, che anche quella doppia giornata a conclusione del secondo weekend del mese di febbraio è annullata.
I responsabili della gendarmeria francese informano circa l’impossibilità a fornire un numero adeguato di forze dell’ordine e di mezzi a seguito per garantire la sicurezza e l’incolumità dei corridori. Così addio a La Méditerranéenne 2017, con la speranza di potersi ripresentare puntuali tra un anno. E pensare che la corsa transalpina avrebbe potuto beneficiare più di tutte della contemporanea cancellazione del Tour of Qatar, di fatto collocato negli stessi giorni: risulta così un buco in calendario che rischia di rallentare la preparazione di molti atleti.
Ma cosa avrebbe previsto il Giro del Mediterraneo in quest’edizione? La prima tappa doveva essere la Rians – Roquebrune sur Argens, di 163 chilometri: due Gran Premi della Montagna ed un finale atto a premiare gli attaccanti. La seconda frazione, una cronometro individuale di 17.9 km a Saint Rémy de Provence che avrebbe decretato il vincitore.
Nata nel 1974 per iniziativa dell’ex ciclista – vincitore del Tour de France 1966 – Lucien Aimar, La Méditerranéenne ha visto nel corso degli anni tanti successi italiani: tra gli altri, Davide Cassani, primo azzurro a vincerla nel 1994, Gianni Bugno, Michele Bartoli, Paolo Bettini e Rinaldo Nocentini, ultimo a far sua la classifica generale nel 2010. Vincitore 2016: Andrey Grivko.