Un nuovo logo, essenziale. Un nuovo brand con la stessa identità. La Juventus ha presentato ieri il suo nuovo simbolo. La nuova maglia in anteprima.
Nel corso della serata “Black and white and more” il presidente Andrea Agnelli ha presentato il nuovo logo che campeggerà all’altezza del cuore sulle maglie bianconere della prossima stagione: una J stilizzata e raddoppiata che a tratti ricorda le striature zebrate tipiche della Juventus.
Un cambiamento radicale nella storia degli stemmi della Vecchia Signora, che finora non aveva mai variato più di tanto il tradizionale brand con il disegno ovale bianconero, la scritta Juventus con strisce verticali nome e simbolo della città di Torino.
Qualcuno ha urlato al plagio, sostenendo di aver già usato quell’ideogramma in anteprima (il tennista Soderling); altri hanno ironizzato pensando che, se la stessa idea della nuova Juve venisse copata da tutte le squadre, ci si ritroverebbe in una Serie A senza più stemmi ma tutta alfabetica.
Al di là di ciò, le ambizioni che il nuovo logo della Juventus porta con sé sono immutabili: slancio proiettato verso la modernità 2.0, con l’obiettivo di accattivarsi l’attenzione dei più giovani e del pubblico femminile (queste le parole del patron Agnelli); cuore e testa consolidati nella storia e nei valori che hanno reso la Juve una delle squadre più titolate in Italia e nel mondo.
Secondo i più visionari, dopo essere diventata la prima società calcistica italiana a dotarsi di uno stadio di proprietà, la Juventus lancia l’idea di un visual marketing tutto nuovo, capace di sostituire lo stemma – modalità vintage – al logo – modalità avveniristica.
Tra innovazione e tradizione: la Vecchia Signora cambia pelle a iniziare dal petto.