Nell’ultimo ottavo di Coppa Italia di giornata, spettacolo e reti all’Olimpico: alla fine Lazio-Genoa finisce 4-2. Per la squadra di Inzaghi ora l’Inter.
In vantaggio per 2-0 grazie a Djordjevic e Hoedt (con in mezzo un rigore parato da Lamanna a Felipe Anderson), la squadra di Inzaghi si fa raggiungere in pochi minuti da Pinilla e Pandev. Decisivo, dopo un palo colpito da Ocampos, l’ingresso di Immobile e Milinkovic-Savic: un gol a testa e i biancocelesti volano a San Siro, dove il 31 gennaio se la vedranno contro l’Inter dei grandi ex Pioli e Candreva.
Un po’ d’ansia e apprensione dunque per i capitolini che devono ringraziare di cuore l’ingresso decisivo di due titolari inamovibili, il serbo Milinkovic-Savic (mai come quest’anno decisivo sotto porta) e l’azzurro Ciro Immobile (e con questo sono 12 in stagione). Merito loro se la Lazio riesce a sbloccare una situazione che si era fatta ingarbugliatissima dopo il pareggio genoano che alla fine del primo tempo aveva ripristinato la parità sul 2-2.
Primo tempo ricco di spunti. Dopo una fase di studio durata una ventina di minuti la Lazio passa: pallone vagante in area sul quale si fionda Djordjevic, rapace nel superare Lamanna da due passi; il serbo spezza così un digiuno che durava dall’aprile dello scorso anno. I biancocelesti non spengono affatto la loro foga e sfiorano il raddoppio con Lombardi e Patric. Al 29’ il raddoppio potrebbe essere servito dagli undici metri: Orban stende Djordjevic, Damato indica il dischetto ma Felipe Anderson calcia in bocca a Lamanna che sentitamente ringrazia.
A quel punto il Genoa ha un sussulto con Pandev che sfiora l’incrocio della porta di Strakosha, ma la Lazio il 2-0 lo trova comunque con Hoedt, che pesca il gran jolly di sinistro da fuori area. Sembra fatta e invece il Genoa ha un guizzo bruciante che in 4’ fa vedere all’Olimpico il meglio della squadra di Juric: al 41’ Pinilla scavalca il portiere laziale con un pallonetto mancino morbidissimo che va sotto al sette; al 45’ il grande ex Pandev raccoglie un tiro sbagliato di Rigoni. All’intervallo è incredibilmente 2-2.
A quel punto Inzaghi rompe gli indugi e manda in campo i due big Milinkovic-Savic e Immobile, ma la Lazio sembra ancora stordita e anzi è il Grifone a sfiorare il colpo del possibile sorpasso. Al 66’ dal limite dell’area Ocampos piazza la botta giusta, Strakosha è battuto ma il pallone incoccia sul palo e schizza via.
E così dopo le possibili stalle la Lazio (ri)vede le stelle restituendo al Genoa la stessa moneta nella stessa cadenza temporale: al 71’ il serbo sfrutta un bel cadeau di Orban (peggiore in campo) e tira sotto all’incrocio dove Lamanna non può arrivare; quattro minuti dopo l’ex Genoa Immobile raccoglie il passaggio di Lukaku e manda in visibilio l’Olimpico biancoceleste.