Il primo posticipo della 21ª di Serie A, Atalanta-Sampdoria, è un altro assolo della Dea: decide un penalty del Papu. Milan di nuovo superato.
All’Atleti Azzurri d’Italia anche la Samp viene stesa. Sette giorni dopo il k.o. dell’Olimpico con la Lazio l’Atalanta ribadisce l’enunciato di partenza di questa stagione: bella, giovane e vincente. Così facendo l’armata-Gasperini si infila nuovamente nella lotta per l’Europa, approfittando dei passi falsi di Milan e Lazio: ora la Bergamasca nerazzurra è di nuovo sesta, a -2 dal quarto posto e con 38 punti. Trentotto, come i gradi di una non comune febbre calcistica.
Gasperini poi – in tribuna per squalifica, in panchina c’era il vice Tullio Gritti – vince l’ennesima scommessa: nell’undici iniziale infatti c’erano ben due esordienti assoluti classe ’99, Alessandro Bastoni e Filippo Melegoni, due che non hanno ancora fatto 18 anni. Che la Giovane Italia varata dal tecnico piemontese continui a seminare gioventù e belle speranze lo si sapeva, ma far scendere in campo due giocatori non ancora maggiorenni fa capire che a Bergamo si stanno divertendo a essere smaliziati e briosi.
Anche con due diciassettenni alla loro prima in Serie A, l’Atalanta vince. Pur senza brillare al 100%, con una Samp che di contro ostruisce la manovra nerazzurra e crea le occasioni più pericolose del primo tempo. Al 24′, Quagliarella gira alto al volo, poi al 30′ Schick calcia alto da due passi dopo una bella percussione di Bruno Fernandes. L’Atalanta cresce con il passare dei minuti e segnerebbe pure con Petagna al 37’, non fosse per il fuorigioco netto per il quale il gol viene annullato.
Nella ripresa però la musica è diversa visto che l’Atalanta rientra con un piglio diverso. Al 9’ Gomez impegna Puggioni con una conclusione ravvicinata e subito dopo Torreira stende Petagna: rigore, primo gol dal dischetto di Gomez in campionato e partita finalmente scardinata.
Freuler spreca un’ottima chance per il raddoppio; la Samp si fionda all’attacco a spron battuto ma non riesce a costruire niente di che. Per la Doria resta il quintultimo posto a 24 punti, ma la zona ribollente della classifica è lontana 14 lunghezze. Dall’altra parte invece, e di nuovo: Bergamo è… alta!