La prima semifinale di Coppa Italia è disegnata: sarà Juve-Napoli, dopo il 2-1 dei bianconeri al Milan. Un tempo a testa, ma a godere è la Signora.
E così al terzo tentativo la Juve riuscì nell’impresa di battere il Milan: questo il titolo della serata dello Stadium, che si conferma fortino straordinariamente inespugnabile per chiunque, nonostante un Milan volitivo brillante e orgoglioso, ma che ha la pecca di essersi acceso troppo tardi e in 10, dopo aver regalato il primo tempo alla squadra di Allegri.
Così, dopo i due k.o. in Serie A e in Supercoppa Italiana, i bianconeri matano il Diavolo e proseguono il loro percorso in Coppa Italia, dove in semifinale affronteranno il Napoli. Atteggiamento della Juve complessivamente da rivedere però: concentrata, cattiva e ispiratissima nel primo tempo; in black-out, appannata e poco lucida nella ripresa col Milan capace di tornare sotto e mettere paura. Allegri deve fronteggiare lo status mentale di questa Juve quasi schizofrenica (non fosse per le vittorie che comunque continuano ad arrivare).
Prima mezz’ora tutta quanta di marca bianconera, e non può essere altrimenti dato il 4-2-3-1 a trazione iperoffensiva. La Juve passa già all’11’: cross da sinistra di Asamoah (fra i più positivi del primo tempo), tacco volante di Cuadrado e su svarione di Antonelli destro al volo di Dybala a battere Donnarumma. L’1-0 non soddisfa la Juve, che al 21’ raddoppia: Asamoah si procura una punizione dal limite, che Pjanic trasforma con la sua pennellata di classe nel 2-0. Il Milan non riesce a reagire ed è in bambola e la Juve ha gioco facile nell’andare all’intervallo sul doppio vantaggio.
Nella ripresa però succede qualcosa: il Milan la riapre al 53’ con una splendida girata aerea di Bacca dopo un rimpallo su Khedira. I rossoneri si caricano a pallettoni e forse la foga tradisce Locatelli che entra in scivolata su Dybala e si becca il secondo giallo della serata: Diavolo in dieci.
Sembrerebbe la fine, con la Juve che cerca di chiuderla e che spreca il 3-1 per due volte con Mandzukic; e invece il Milan resta dentro la partita aggrappandovisi con le unghie e con i denti. Nel finale Donnarumma compie una gran parata su Pjanic, Netto stoppa Kucka e il neo entrato Gerard Deulofeu, all’esordio, rischia addirittura di trovare il 2-2 al primo pallone toccato.
Alla squadra di Montella però la reazione non basta, vince la Juventus 2-1 e vola in semifinale.