Milan, adesso è ufficiale: M’baye Niang è stato ceduto al Watford in prestito con diritto di riscatto a 18 milioni. Per il francese classe ’94 chance da Mazzarri.
Una trattativa lampo, decollata in appena 48 ore e conclusa con la partenza del talentino francese, giocatore sempre sul punto di sbocciare definitivamente e frenato da qualche eccesso confidenziale. Dopo Montpellier, Genoa e Milan Niang tenta dunque la carta-Inghilterra: oggi la sua partenza destinazione Watford, squadra allenata fra l’altro da un allenatore, Walter Mazzarri, che di calcio italiano se ne intende.
Il francese nelle ultime ore aveva rifiutato di tornare al Genoa nella trattativa che poteva portare Lucas Ocampos in rossonero. Per lui ora si apre la sua prima esperienza in Premier League. I dettagli sono questi: prestito con diritto di riscatto, che potrebbe diventare obbligo al raggiungimento di alcune condizioni. Il Milan riceverà 750 mila euro per il prestito oneroso, con un diritto di riscatto fissato a circa 18 milioni.
Niang dice dunque arrivederci al Milan per la terza volta dopo i prestiti al Montpellier (da gennaio 2014 a fine stagione) ed al Genoa (da gennaio 2015 a fine stagione): in totale, in 77 presenze in rossonero a partire dalla stagione 2012-2013, il francese ha segnato 12 reti vincendo un solo trofeo, la recente Supercoppa Italiana pur senza scendere in campo.
Il periodo più prolifico Niang l’ha attraversato all’epoca del prestito nel Genoa di Gasperini, quando in appena sei mesi dal gennaio al giugno 2015 totalizzò 5 gol in 14 partite. Di lì il ritorno al Milan: annata successiva con stesso numero di marcature ma in 16 presenze. Quest’anno invece 16 partite giocate e appena 3 gol.
Niang ha pagato negli ultimi tempi l’indolenza tecnico-tattica rispetto ai piani di Montella e certi atteggiamenti dentro al campo giudicati poco consoni alla maglia sia dall’allenatore che dai tifosi (si veda la polemica social scoppiata dopo Torino-Milan di Serie A).
Ora per Niang una nuova chance: col Watford di Walter Mazzarri, in un nuovo campionato. Gli Hornets puntano decisamente a salvarsi e il francese non ha più scuse se vuole dimostrare a tutti quanti, sé compreso, di essere maturato per il salto nel calcio dei grandi.