Sarà l’Egitto di Hector Cuper la prima finalista della Coppa d’Africa 2017: i Faraoni stendono ai rigori il Burkina Faso 3-4 (1-1 al 90’) nel segno di El Hadary.
44 anni e non sentirli, affatto: il portiere diventato leggenda in Egitto e in tutto il Continente nero diventa ancora di più uomo simbolo della sua nazionale mettendoci lo zampino, anzi i guantoni, nella lotteria dei penalties che premia i Faraoni e li proietta nella finale della manifestazione. Essam El Hadary vi parteciperà dopo i precedenti del 2006, 2008 e 2010 e lo farà dopo aver neutralizzato dagli undici metri pure lo spavaldo giovane collega burkinabé Koffi: 22 anni in meno e tanta strada da fare in termini d’esperienza per eguagliare l’High Dam egiziano.
Gara romanzesca, quella di Libreville, con gli Stalloni di Paulo Duarte a fare la partita per quasi 60’ e preferibili sul piano fisico. Prodigioso l’intervento di El Hadary al 57’ sull’incursione da destra dello scatenato Nakoulma. Al 65’ però l’inatteso vantaggio dei Faraoni: una saetta scagliata dalla stella della serata, Momo Salah, che si infila all’incrocio con tanti saluti a Koffi.
Gli Stalloni però non si smarriscono e trovano il pari quasi immediatamente Yago va sul fondo, tocca di tacco per capitan Kaboré, il cui cross viene intercettato in area da Aristide Bancé. Stop di petto e tiro al volo con palla alle spalle di EL Hadary.
Nei supplementari il confronto si fa via via sempre più equilibrato, fino al drammatico epilogo ai calci di rigore. I burkinabé vanno in vantaggio dopo che il loro portiere Koffi sposta sul palo il primo penalty di El Said e che gli Stalloni hanno segnato tutti. Ma è proprio il giovane portiere dell’Asec Abidjan a presentarsi a sorpresa dal dischetto e a mandare all’aria tutto. El Hadary para una volta e, dopo la trasformazione di Warda, ruggisce in faccia pure a Bertrand Traoré, regalando – a lui e a tutto l’Egitto – una notte da romanzo. Quella che ha come protagonista un portiere di 44 anni che balza ancora come un gatto…