Il duello è sempre quello, la rivalità più forte che mai: Juve-Inter è il posticipo di lusso della 23ª di Serie A. Fra Higuain vs. Icardi e tantissimi temi di storia e tattica.
2012. A quell’anno, precisamente novembre, risale l’ultima vittoria a Torino degli interisti di Milano. I nerazzurri infatti sono stati i primi a battere la Juve allo Stadium nel massimo campionato: 3-1 nel novembre 2012 firmato Milito (doppietta) e Palacio, interrompendo l’imbattibilità totale dei bianconeri che durava dalla stagione precedente. Quello è l’unico successo ottenuto dall’Inter nell’arco delle ultime 10 sfide a Torino contro i bianconeri in campionato (3N, 6P).
ATTENTI A QUEI DUE… ARGENTINI. Chiaramente l’attenzione mediatica e sportiva sarà sul duello a distanza fra Gonzalo Higuain e Mauro Icardi. I due cannonieri principe di Juventus e Inter sono finora appaiati a quota 15 nella classifica cannonieri e vorranno rispondere per le rime alla tripletta mirabolante collezionata da Dries Mertens di ieri sera a Bologna.
Rispetto al 2-1 interista dell’andata, che mise in luce l’Inter più bella della stagione a detta di molti (c’era ancora De Boer), le cose sono parecchio cambiate. il Pipita allora partì dalla panchina e su di lui si levavano mugugni che ora sono stati spazzati via grazie agli 8 gol in 6 partite in questo 2017 da vero killer d’area di rigore. Maurito invece in quell’occasione segnò il gol del momentaneo pari prima del 2-1 firmato Perisic: MI9 quando vede il bianconero diventa una bestia, visti i 7 gol segnati in 8 confronti diretti con Buffon e compagnia. Tutto cominciò il 6 gennaio 2013, con la doppietta segnata con la maglia della Samp: da allora la guerra Icardi-Juve ha quasi sempre avuto una certezza.
PAULO E JOAO. E di argentino in verità ce ne sarebbe un altro: c’è un Paulo Dybala in forma smagliante che anagraficamente è ancora uno scugnizzo ma che gioca da veterano prendendosi la Juve nei momenti di difficoltà e traghettandola verso i successi, divenuti oramai una costante specie allo Stadium. Il duello per la Joya sarà semmai con Joao Mario, conferenziere portoghese cui Pioli ha trovato la giusta collocazione in campo e che ultimamente ha scoperto il vizio del gol unendolo a tanta geometria e sapienza tattica. Ci sarà da divertirsi anche qui.
LE CHIAVI SULLE FASCE E NEL MEZZO. Tantissimi duelli poi sulle fasce: Lichtsteiner-Cuadrado contro Ansaldi-Perisic e Alex Sandro-Mandzukic contro D’Ambrosio-Candreva, tanta qualità corsa e agonismo al servizio di Allegri e Pioli potrebbero essere le chiavi tattiche della gara. Nel mezzo del campo, davanti alle difese, i due metronomi in bianconero e nerazzurro: Miralem Pjanic contro Roberto Gagliardini, estro (si spera con continuità) contro gioventù.
E IN DIFESA? Il duello fra le difese è presto detto: da una parte l’assodata BC (l’influenza mette fuori causa Barzagli) davanti la doppia M nerazzurra, con Murillo e Miranda chiamati finalmente al banco di prova importante dopo qualche scivolone (vedi Coppa Italia) e molte buone prove sotto la gestione-Pioli.