Nel segno di Dzeko ma non solo: la Roma di Spalletti all’Olimpico è una bellezza certa e non conosce ostacoli. Anche il Torino va k.o.: 4-1 inappellabile.
Quindicesima vittoria consecutiva dei giallorossi in casa: ultima vittima il Toro ferito dalle reti del solito Dzeko e di Salah nel primo tempo e di Paredes e Nainggolan nella ripresa. Nel mezzo, durante la seconda frazione, la rete della bandiera granata di Maxi Lopez.
Una partita senza storia, quella dell’Olimpico, chiusa dopo appena 17’ dall’accoppiata bosniaco-egiziana: una bellezza che Spalletti e i romanisti tutti si godono alla grande. E infatti i primi venti minuti sono un’apoteosi pura per gli esteti del tifo giallorosso, col gioco che fila alla grande e una condizione atletica spumeggiante.
Dzeko ci mette dieci minuti per confermare a tutti che questa è la sua stagione: controllo, accentramento e destro da fuori sul palo lontano che inganna Hart e fa scrivere al bosniaco 19 gol in questa Serie A, 29 stagionali. Praticamente un mostro all’italiana.
Sette minuti dopo la Roma raddoppia col tiro improvviso di Salah dal cuore dell’area. L’egiziano poco dopo potrebbe pure triplicare, non fosse per il palo che gli si oppone sul suo sinistro a giro. In tutto questo il Toro dov’è? Da nessuna parte. I granata di Mihajlovic palesano i problemi difensivi mostrati a cavallo della fine dell’anno e si confermano squadra in evidente difficoltà al cospetto delle grandi.
I granata vengono fuori d’inerzia solo perché è la Roma che cala un po’ il suo impeto: prima al 40′ con Lukic, il cui destro al volo dal limite finisce di un soffio fuori, poi con lo stesso Benassi che al 45′ non riesce a calciare in velocità a tu per tu con Szczesny. Ma il risultato non cambia.
Anzi, nella ripresa con le squadre allungate, le occasioni fioccano. Dzeko potrebbe per due volte triplicare, ma sciupa le occasioni, specie una ripartenza 3 contro 3 che sembrava davvero comodo. Al 10’ Lukic, il migliore dei suoi, manda un cioccolatino a Baselli che però non ci arriva di un soffio.
A quel punto la Roma dà un altro strappettino e dice di chiuderla. Lo fa Paredes, che si inventa un eurogol: tiro di controbalzo dai 25 metri e Hart può solo guardare il 3-0 romanista infilarsi in rete. Poi Mihajlovic decide di spedire in campo Boyé e Maxi Lopez, visto le nullità prodotte dagli attesi ex Ljajic e Iago Falque e soprattutto dal Gallo Belotti.
E proprio Maxi Lopez ha un paio di buone occasioni, di cui la seconda è quella buona: palla in verticale di Zappacosta, con l’argentino che sfrutta uno dei rari errori di Fazio e di destro brucia in diagonale Szczesny. In pieno recupero, poi, il 4-1 definitivo, con l’assist di Totti per il rimorchio di Nainggolan, il cui destro in corsa si infila a fil di palo: il Ninja si conferma spietato cecchino dell’area di rigore che segna con una costanza indicibile per un centrocampista.
Questa Roma insomma è uno spettacolo, e all’Olimpico lo sanno tutti: Torino da ultimo.