Finisce 2-2 il posticipo della 26ª di Serie A. Viola avanti 2-0 con Saponara e Kalinic nel primo tempo, rimonta granata firmata Belotti che sbaglia un rigore poi ne fa 2.
Un tempo a testa. Il primo di marca viola, il secondo a tinte granata. Alla fine tanti applausi per il coraggioso e caparbio Gallo Belotti (da stasera a quota 19 gol marcatore principe della Serie A insieme a Dzeko e Higuain) e altra grande delusione in casa della Fiorentina, che ha rivissuto quasi lo stesso film della rimonta subita in Europa League dal Borussia Monchengladbach. Paulo Sousa ancora contestatissimo per la sua Viola a due andature.
La Fiorentina domina il primo tempo con un Torino rinunciatario e mai vivo dalle parti di Tatarusanu. Saponara porta subito avanti i toscani, sfruttando una respinta corta di Hart su Borja Valero: è l’8’ appena e l’ex Milan ed Empoli festeggia così velocemente il suo primo gol in maglia viola.
La squadra di Mihajlovic assiste col fiato corto agli sprechi assurdi della Fiorentina e ai due interventi miracolosi del portiere inglese su Tello e Kalinic ma poi capitola di nuovo: corner di Borja Valero e il croato di testa svetta su tutti e fa 2-0. Il dominio della Viola sta tutta in un dato: 13 conclusioni totali nei primi 45’, record assoluto per la Fiorentina nei primi tempi di questa Serie A.
Il Torino potrebbe riaprire la partita ad inizio ripresa, ma al 62′ Belotti calcia alto (traversa scheggiata) un rigore procurato da Salcedo (fallo su Boyé). Per il Gallo di Calcinate è l’ennesimo rigore sbagliato in stagione. Ma l’ex Palermo dimostra di essere un attaccante al di là degli errori dal dischetto e si riscatta prontamente già al 65’, quando insacca da pochi passi un tocco in mischia di Moretti.
La Fiorentina sembra poter gestire il 2-1 ma quando sta per avvicinarsi il 90’ sul Franchi cala di nuovo il gelo: all’85’ Baselli imbecca di nuovo Belotti che stavolta fa tap-in di mancino. Il finale da Fiorentina tutta all’assalto non serve a nulla, così come il pari sicuramente non serve a entrambe. Per il Torino però è un punto che fa morale; per la Viola un’altra dimostrazione di precarietà.