Dybala Juventus-Napoli, Coppa Italia. LaPresse

Coppa Italia: la Juventus è una belva ma il Napoli è furioso, 3-1 bianconero al veleno

Finisce 3-1 la semifinale d’andata di Coppa Italia. Callejon illude gli azzurri, nel secondo tempo Dybala con due rigori e Higuain la ribaltano. Ma che polemiche!

Gara a due facce allo Stadium: primo tempo con un Napoli spigliato e attento anche per colpa dell’assetto bianconero con lo strano ritorno al 3-5-2 di contiana memoria; secondo tempo con la macchina juventina finalmente accesa come un diesel con Cuadrado che spacca la partita e i due rigori della Joya che inframmezzano il secondo gol di Higuain su due incroci al Napoli. Ma Juventus-Napoli sta continuando e continuerà anche fuori dallo Stadium: le polemiche innescate in occasione del 3-1 dei campioni d’Italia stanno divampando fra studi televisivi e social network e tarderanno a spegnersi probabilmente.

Tutta colpa soprattutto dell’episodio del secondo rigore bianconero: al 69’, sul 2-1 per la Juve, sugli sviluppi di un calcio d’angolo Albiol cade in area, ma Pjanic pare non toccarlo; sulla stessa azione fulminante contropiede della Juventus, con Dybala che serve in area Cuadrado tutto solo; il colombiano viene steso da Reina (che tocca anche il pallone) e per Valeri è il secondo rigore per la Juve. I veleni iniziano lì e continuano per tutta la partita, anche dopo la seconda trasformazione di Dybala

Callejon illude gli azzurri nel 1° tempo, ma nella ripresa la Juve, risistemata con il 4-2-3-1, rimonta e vince. Due rigori di Dybala (il 2° contestato per il contatto Reina-Cuadrado, che pare esserci) e il gol di Higuain ribaltano la situazione. Proteste azzurre: poco prima del 2° rigore Albiol era andato giù in area bianconera

Il Napoli inizia meglio il match rispetto alla Juventus. I bianconeri, schierati da Allegri con la difesa a 3 targata BBC, non riescono mai ad accelerare nel modo ideale anche se creano le prime due occasioni con Reina che ferma in grande uscita Dybala e un colpo di testa di Mandzukic.

La squadra di Sarri però sembra decisamente più spigliata e, sfruttando anche un Rog in rampa di lancio, va meritatamente in vantaggio al 36’: triangolo Insigne-Milik-Insigne, Lorenzo il Magnifico imbecca sul secondo palo Callejon e lo spagnolo, lasciato solo da Asamoah, con un colpo sporco di suola fa 0-1. Per la prima volta dopo sette precedenti allo Stadium il Napoli va in vantaggio. Nel finale di tempo una folata juventina con Mandzukic che impegna Reina e Lichtsteiner che trova ancora reattivo il portiere spagnolo

Dagli spogliatoi Allegri esce fuori con la scossa: fuori lo svizzero, dentro Cuadrado. È la mossa giusta: al 47’ Koulibaly stende Dybala con un pestone in piena area; rigore netto che la Joya trasforma. La Juventus è risanata, col 4-2-3-1 è tutta un’altra musica. Al 64’ la rimonta è completata: corner, cross di Cuadrado, scelta di tempo pessima di Koulibaly, Reina fa pure peggio uscendo a vuoto e lasciando sguarnita la porta, Higuain in posizione defilata quatto quatto insacca con un colpo preciso e con Bonucci che lascia correre il pallone nella porta. Per il Pipita è il secondo gol alla sua ex squadra.

Poi l’episodio velenosissimo del 69’. Nel finale non c’è alcuna reazione azzurra, col Napoli che conferma di non aver ancora superato la sindrome da nervosismo che lo coglie nei momenti decisivi. I bianconeri vincono, come sempre fra le polemiche. Che sembrano appena iniziate.

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