Lazio da sballo su un’irriconoscibile Roma nella semifinale d’andata di Coppa Italia: la squadra di Inzaghi vince con merito 2-0 con Milinkovic e Immobile.
Davvero una grande prova per i biancocelesti che con un gol per tempo surclassano una Roma pallida e senza anima, imbrigliata nella sapiente rete costruita dal tecnico piacentino. Era dalla finale del 2013, quella del celebre gol di Lulic al 71’, che la Lazio non vinceva il derby; era dal 2009 addirittura che non ne vinceva uno con due gol di scarto. Anche questi numeri danno l’idea della portata giusta del successo laziale, che vale un bello spicchio di finale di Coppa Italia (ritorno a inizio aprile).
Partita condotta in maniera tatticamente ineccepibile e stampata sui tabellini da Sergej Milinkovic-Savic e Ciro Immobile: a 22 anni il serbo è destinato a diventare centrocampista del futuro in qualche top club europeo; per l’attaccante napoletano invece è la prima gemma nel derby a coronazione di una gara di grande fisicità e sacrificio, con tanti contrasti vinti e uno spirito indomabile. Ma davvero bene tutta la Lazio, dall’ “alto” Lukaku alla staffetta Anderson-Keita che ha spaccato la partita nella ripresa; dal pacchetto arretrato al duo in mediana Biglia-Parolo.
Roma invece senza lucidità e compattezza: qualche occasione ma poco altro dalla squadra reduce dal bel 1-3 di San Siro di domenica scorsa. Bruno Peres completamente svagato; Nainggolan imbrigliato nella morsa laziale; Dzeko senza mordente e con pochi palloni giocabili. Ora agli spallettiani servirà una prestazione monstre nella gara di ritorno.
Il primo tempo è vibrante. La gara la imposta sostanzialmente la Roma, mentre la Lazio, sistemata da Inzaghi con un accorto 3-5-2, agisce di rimessa. Dopo un paio di tentativi fuori misura di Dzeko e un colpo di testa centrale di Fazio, nella fase centrale è la Lazio a farsi preferire sotto porta nella fase centrale di primo tempo le occasioni migliori sono tutte per i biancocelesti: Milinkovic di testa e Immobile in diagonale impegnano Alisson. È il preludio al gol, che arriva al 30’: Biglia recupera, Milinkovic lancia Anderson, che salta Fazio e mette indietro rasoterra per il sinistro di prima intenzione dello stesso serbo, che fa 1-0 provocando l’esplosione dell’Olimpico biancoceleste. La Roma c’è solo in un colpo di testa velleitario di Dzeko.
Nella ripresa non c’è l’atteso cambio di marcia giallorosso, anzi le sfuriate laziali si moltiplicano con Felipe Anderson e Parolo. Solo Salah prova a scuotere la Roma con una delle sue accelerate e il tiro fulminante che gli fa correre il palo su suggerimento di Nainggolan.
È Inzaghi però a indovinare il cambio giusto: fuori Felipe Anderson, dentro Balde Keita e il senegalese squarcia la difesa romanista partendo netto davanti a Manolas, andando sul fondo e servendo sul secondo palo l’accorrente Immobile, che da due passi firma il 2-0 biancoceleste. È il 78’ e a quel punto la Roma, già sulle gambe, finisce sfiduciata nonostante gli ingressi avvenuti durante la ripresa dei vari Perotti, El Shaarawy e capitan Totti. A far festa, e con merito, è la Lazio di Inzaghi.