Alla fine del big match della 27ª di Serie A fa festa il Napoli: una doppietta del redivivo Mertens stende l’imbattibilità della Roma e riapre la faccenda.
Il belga è in giornata di grazia, la difesa giallorossa no: bastano due guizzi del “folletto con la cazzimma” per firmare le due reti della vittoria del Napoli, che dopo i due k.o. di fila contro Atalanta e Juventus si riprende alla grande, fa cadere la Roma all’Olimpico dopo 24 turni consecutivi di imbattibilità e riaprendo il discorso-2° posto si prepara nel migliore dei modi alla “notte da leoni” in Champions contro il Real. Roma di nuovo molle e sulle gambe: dopo la sconfitta nel derby di Coppa è un’altra battuta d’arresto per gli spallettiani, cui ora non resta altro che aggrapparsi all’Europa League (giovedì nella tana del Lione) per salvare una stagione che rischia di essere di nuovo compromessa. Domani la Juventus a Udine può calare definitivamente gli assi e volare verso lo scudetto.
Il Napoli ci mette una ventina di minuti per mettersi in moto sul serio; l’inizio, seppur timido, è di marca giallorossa con De Rossi che cicca dal limite e Nainggolan che chiama Reina alla parata. Mertens poco dopo comincia a fare le prove per il gol, con un colpo di testa alto da buona posizione.
Al 23′ andrebbe a segno Perotti, ma Banti ravvisa un mani giusto dell’argentino e annulla. Il vantaggio però lo trova il Napoli: grande infilata di Hamsik per Mertens, Fazio – il peggiore della giornata – va a farfalle e il belga s’invola verso Szczesny scavalcando con un morbido tocco sotto. Mertens (non segnava in Serie A dall’1-7 di Bologna) va poi verso la bandierina ed esulta come un cane a quattro zampe durante i bisogni fisiologici: polemica, sì, ma verso chi?
Lo 0-1 tranquillizza ulteriormente la squadra di Sarri, anche se Strootman si mangia l’1-1 sparando alto da dentro l’area. Tanto che Mertens, nel finale di tempo, si vede addirittura cancellare lo 0-2 appena marcato per uno sgambetto precedente alquanto malizioso sullo stesso Fazio.
Il raddoppio campano però viene servito lo stesso al 50′: Fazio è al festival degli errori e Insigne centra per Mertens che da un passo infila lo 0-2. Solo a quel punto la Roma, fino ad allora molle e completamente impassibile dal punto di vista fisico, si sveglia. Reina è super su un tiro a giro di Perotti; Dzeko e i nuovi entrati Bruno Peres e Salah non centrano il bersaglio.
Rog ha un’autostrada davanti poco dopo e vi s’infila, ma Szczesny gli sbarra la strada; poi l’assedio giallorosso frutta il dimezzamento del passivo: dopo il palo di Salah all’86’ – con deviazione probabilmente impercettibile ma decisiva di Reina – all’89’ Perotti s’infila da sinistra e arriva sul fondo, appoggiando su Strootman che indovina il piatto sinistro chirurgico e riapre la contesa.
Nel recupero accade praticamente di tutto: Salah reclama un rigore (non c’era) e poi viene stoppato da un’uscita spericolata e decisiva di Reina, Perotti piazza un destro di poco largo sul secondo palo. E proprio l’ex genoano, al 93′, ha il pallone del 2-2: Reina compie un intervento miracoloso, mandando la sfera a stamparsi contro la traversa. È il legno che condanna la Roma: i sogni scudetto dei giallorossi per questa Serie A si chiudono qui.