Terza ed ultima giornata dei Campionati Europei Indoor 2017 di atletica leggera in corso a Belgrado. Tante le gare che hanno assegnato i titoli e, finalmente, ecco un acuto italiano. Scopriamo tutti i risultati.
Un eterno Fabrizio Donato conquista la medaglia d’argento nel salto triplo a 40 anni. Solo il mitico portoghese Nelson Evora, campione Olimpico di Pechino 2008 e Mondiale dell’anno precedente, riesce a fare meglio, andando a prendersi la meritata medaglia d’oro. Ma i 17.13 metri saltati dall’atleta laziale rappresentano un grande risultato, la ciliegina sulla torta di una carriera infinita. Terzo posto, ad un solo centimetro dall’azzurro, per il tedesco Max Hess.
L’Italia va vicina ad una nuova medaglia, ma arriva un amaro quarto posto per la 4×400 metri femminile vinta dalla Polonia, che con il tempo di 3:29.94 batte la favorita Gran Bretagna, fermatasi a 3:31.05. A privare la nostra nazionale del bronzo, nonostante una grande prestazione di Ayomide Folorunso in ultima frazione, è l’Ucraina. Oro Polonia anche tra gli uomini: Kozlowski, Krawczuk, Wascinski e Omelko superano il quartetto del Belgio guidato dai fratelli Borlée (3:07.80) e la Repubblica Ceca di Pavel Maslak (3:08.60), vincitore della gara individuale.
Ma la Polonia non si ferma a due e coglie il terzo oro: gli 800 metri uomini vengono vinti per la terza volta (dopo i successi del 2011 e del 2013) da Adam Kszczot, primo in 1:48.87 davanti al danese Andreas Buba e allo spagnolo Alvaro De Arriba (1:49.68). Festa Svizzera nella stessa gara femminile: oro a Selina Buechel, campionessa uscente, vincitrice in 2:00.38 sulla britannica Shelayna Oskan-Clarke e sull’islandese Anita Hinriksdottir (2:01.25). Quarto oro Polonia nel salto in alto uomini: a vincere l’oro è il polacco Sylwester Bednarek, che supera i 2.32 al primo tentativo e si tiene dietro il britannico Robbie Grabaraz (2.30) e al bielorusso Pavel Seliverstau, che conquista il bronzo con l’abbordabile misura di 2.27. Manca il podio Silvano Chesani nel salto in alto: l’azzurro, brillante nelle qualificazioni, commette un errore di troppo alla misura di 2.27 e chiude con un inutile settimo posto finale.
La velocità femminile è regno britannico: Asha Philip sale sul gradino più alto del podio dei 60 metri con il record continentale stagionale (7.06) davanti all’ucraina Olesya Povh e alla polacca Ewa Swoboda (7.10). Doveva un testa a testa tra Hayle Ibrahimov e Ali Kaya a decidere i 3000 metri maschili: a prevalere, invece, è lo spagnolo Adel Mechaal, che beffa i favoriti imponendosi con il tempo di 8:00.60 su Henrik Ingebrigtsen. Settimo l’italiano Yeman Crippa, squalificato il connazionale Marouan Razine.
Grandi risultati dalla gara dell’eptathlon: ad imporsi è il francese Kévin Mayer, argento ai Giochi Olimpici di Rio 2016, che totalizza 6.479 punti. Si tratta del nuovo record europeo (primato tolto al mitico ceco Roman Sebrle) e soprattutto la seconda prestazione mondiale di sempre dietro al primatista Ashton Eaton (ritiratosi dopo la vittoria olimpica) con 6.645 punti, ma davanti all’altro statunitense Dan O’Brien, che deteneva precedente il primato dal 1993. Argento allo spagnolo Jorge Ureña con 6.227 punti, bronzo al ceco Adam Sebastian Helcelet (6.110). Dodicesimo l’italiano Simone Cairoli.
Festeggia, infine, il pubblico di casa: nel salto in lungo femminile trionfa Ivana Spanovic, che con un fantastico 7.24 diventa la terza atleta di tutti i tempi e arriva a toccare una misura ventotto anni dopo l’ultima volta (il record del mondo appartiene alla tedesca Heike Drechsler, 7.37 nel 1988). Non c’è gara, dunque: prima delle umane è la britannica Lorraine Ugen (6.97), poi la tedesca Claudia Salman-Rath (6.94) e, quarta, Daria Klishina, atleta russa presentatasi come Indipendente, vista la squalifica della sua nazionale.