Dura un tempo e poco più il sogno-rimonta del Napoli: al San Paolo il ritorno degli ottavi di Champions finisce 3-1 per il Madrid come all’andata.
S’era illuso, il Napoli, con un primo tempo brillante e fenomenale al cospetto dei giganti blancos, campioni d’Europa e del Mondo. Il gol di Mertens al 24’ e una prima frazione da urlo avevano fatto sognare il San Paolo; nella ripresa però l’uno-due micidiale firmato dal solito “cabezazo” di Sergio Ramos (doppietta per il capitano spagnolo) ha spento le speranze di Sarri; al primo di recupero Morata ha poi calato il tris. Ai quarti dunque ci vanno i galacticos di Zidane, ma il Napoli esce dalla competizione a testa altissima dopo averli spaventati in 90’ dei 180’.
Il primo tempo del Napoli è pressoché perfetto. Spinto dall’urlo ribollente del San Paolo che pare un vulcano di applausi con la palla napoletana e di fischi dalla parte opposta, il team di Sarri tiene i giri altissimi e nei primi 20’ mantiene in affannosa apnea il Real Madrid. La squadra di Zidane viene bersagliata dalle conclusioni degli azzurri e spesso si rifugia in fallo laterale con rilanci imprecisi dei difensori e dello stesso Keylor Navas.
Al 24’ i sogni di un intero popolo si materializzano: tocco di Insigne, palla di prima meravigliosa di Hamsik per Mertens che con il mancino buca Navas. L’unica vera occasione del Real la crea Ronaldo, che lanciato in profondità evita Koulibaly e Reina e centra il palo, col San Paolo che tira un sospiro di sollievo.
Un palo però lo colpisce pure il Napoli, al 37’ con Mertens, che stavolta di destro incrocia benissimo e batterebbe pure Keylor Navas non fosse per il montante che gli nega la doppietta. Quando l’arbitro Cakir fischia l’intervallo nelle statistiche si leggono 11 tiri totali fatti dal Napoli: il popolo partenopeo gongola e non poco.
La beffa però è dietro l’angolo e diventa concreta in un battito di ciglia. Due distrazioni da palla inattiva sono fatali alla banda azzurra targata Sarri. Due corner, battuti da Kroos al 51′ e al 57′, uno da destra e uno da sinistra: su entrambi Sergio Ramos, marcato a zona dalla distratta difesa azzurra, trova il tempo giusto per staccare e battere l’incolpevole Reina (sulla seconda deviazione decisiva e sfortunata di Mertens). Per il capitano spagnolo, abituato a colpi (di testa) del genere (vedi finali Champions con l’Atletico e ultimo Clasico col Barcellona al Camp Nou al 93’), è una doppietta d’autore che vale come una mazzata per tutto il Napoli.
Il San Paolo a quel punto infatti resta di sale e piomba in un silenzio quasi surreale; con la qualificazione ormai andata in vacca non resta che tifare sommessamente e vivere, semmai, di rimpianti. I blancos di Zidane ritrovano di slancio sicurezza e fiducia e per gli azzurri non c’è più modo neppure di pareggiare. Anzi, nel recupero il Real “imita” il 3-1 dell’andata al Bernabeu col gol del rapace Alvaro Morata, che sfrutta una respinta corta di Reina. La Casa Blanca avanza, al Napoli non resta che il rammarico.