Champions, un altro demolition show targato Bayern: pure all’Emirates i bavaresi calcano la mano e schiaffeggiano 5-1 l’Arsenal. Quarti in carrozza.
5-1 x 3: per la terza volta negli ultimi 4 precedenti la sfida fra Bayern e Arsenal è finita con questo risultato. Segno di un divario tecnico e mentale abissale fra i campioni di Germania e i Gunners cresciuti sì ma mai da togliersi di torno la patente di eterna immatura del calcio europeo. Wenger, destinato a lasciare a fine stagione la panchina tenuta per oltre un ventennio, si congederà con questo risultato tutt’altro che esaltante; ma il calcio è anche questo.
Anche giocare un primo tempo praticamente perfetto, culminato col gol al 20’ di Walcott e in una prestazione maiuscola che ai più coraggiosi sugli spalti dell’Emirates aveva fatto venire il lontano pensiero di una rimonta possibile. Poi all’8’ della ripresa l’espulsione diretta a Koscielny e buonanotte al secchio per l’Arsenal: Bayern che esce definitivamente dalla tana e come un lupo famelico azzanna e annienta l’intimidita squadra di Wenger. Ancelotti e i suoi vanno avanti come largamente preventivato, e lo fanno con una prova di forza che spaventa il resto delle contendenti.
La cronaca. La prima occasione seria della partita la costruisce Giroud (in campo dopo l’infortunio pre-gara di Welbeck): Giroud stacca su Hummels e la sfera sibila a lato di un niente. Al 20’ l’Arsenal passa: Walcott passa con una serpentina fra 3 avversari e calcia dritto per dritto da posizione defilata, Neuer è impreparato e i londinesi vanno sull’1-0. Vidal manca subito il pari: bravo Ospina sul suo colpo di testa. L’Arsenal preme alla ricerca del raddoppio e non lo trova solo per dettagli con una botta del solito Walcott contro l’esterno della rete; anche Lewandowski ha la sua occasione ma incrocia a lato un tiro al volo su lob di Robben. All’Emirates ci si diverte senza avere quasi un attimo di pausa.
Nella ripresa arriva la svolta in negativo per gli inglesi: Koscielny mette giù in area Lewandowski negandogli una chiara occasione da gol, prendendosi il rosso e concedendo al Bayern un rigore che lo stesso polacco trasforma.
Da quel momento fino al 90’ in campo resta una sola squadra: quella ancelottiana. Il Bayern firma un monologo d’autore fra pressing, attacchi e tiri al bersaglio verso la porta di Ospina. Al 68’ il portiere non può nulla sul sinistro piazzato di Robben; al 78’ il subentrato Douglas Costa segna un gol che imita l’Uomo di vetro olandese con tiro a giro sul secondo palo.
I Gunners sono completamente spaesati e hanno già la testa sotto la doccia, ma devono ancora ammirare la doppietta di Arturo Vidal: il cileno prima segna con un morbido lob poi appoggia a porta vuota il servizio facile facile e molto altruistico di Douglas Costa. Per il Bayern è un’altra testimonianza di potenza; per l’Arsenal l’ennesima disfatta continentale.