Una Roma fra illusioni e crolli: al Parc la gara prende una piega opposta fra primo e secondo tempo e il Lione vince 4-2. All’Olimpico servirà un’impresa.
Partita dai mille volti al Parc OL per la Lupa capitolina. Sotto dopo poco meno di 10’ per la zampata di Diakhaby, la Roma trova la forza e la brillantezza per ribaltarla con l’uno-due micidiale di Salah e Fazio; nelal ripresa però gli spallettiani calano vistosamente sia dal punto di vista fisico che tecnico-tattico e l’OL non solo torna sotto con Tolisso, ma col subentrato Fekir e la bandiera Lacazette trova un insperato 4-2.
Si materializza così il terzo, pesante, k.o. consecutivo: dopo Lazio e Napoli anche la sconfitta in terra di Francia, terza di fila fra l’altro con due gol di scarto. Per la Roma ora il gioco in Europa League si fa quantomeno duro: fra una settimana all’Olimpico servirà il mezzo miracolo.
Roma come detto colpita a freddo dall’inserimento letale di Diakhaby su piazzato di Valbuena con spizzata di Rafael. Dopo aver rischiato di andare sotto di due reti (con Alisson salvato da Fazio su conclusione a botta sicura di Valbuena), la Roma si riassesta e confeziona il sorpasso: Salah impatta sfruttando il grave svarione dello stesso Diakhaby, Fazio stacca prepotentemente di testa su cross delizioso di capitan De Rossi e fa 1-2. La Roma legittima il vantaggio con un primo tempo di grande contenimento e un gioco fluido e manovriero.
C’è già chi gongola vedendo i giallorossi già ai quarti di Europa League quando il Lione fa riuscire tutti gli spauracchi di questo scorcio di stagione romanista: fraseggio fra Tolisso e Lacazette al limite dell’area e il centrocampista seguito dalle big d’Europa esplode un destro che Alisson non può respingere. La Roma sul 2-2 si volatilizza e scompare dalla partita. Fekir, entrato al 71’, tre minuti dopo sfodera un sinistro chirurgico sul palo lontano; in pieno recupero bomber Lacazette centra il sette con un destro formidabile e fa addirittura 4-2.
È il parziale di 3-0 in 45’ che stende la Roma e a Trigoria fa suonare un altro campanello d’allarme: con la lotta per il secondo posto improvvisamente riaperta e la finale di Coppa Italia decisamente in pericolo, ora anche l’Europa League rischia di tramutarsi in un altro fallimento in giallorosso.