Missione quarti Champions compiuta per la Juventus, che dopo il 2-0 in terra di Portogallo piega il Porto anche allo Stadium. Rigore trasformato da Dybala.
Una partita senza troppe difficoltà per i bianconeri, già forti del doppio vantaggio conquistato all’andata e mai messi gravemente in pericolo dalla squadra di Nuno Espirito Santo, a parte un paio di sbavature difensive mal sfruttate. Buffon risulta alla fine inoperoso e quasi non si sporca i guantoni: la solidità difensiva della Signora in Coppa lascia ben sperare.
Ad agevolare la serata serena dello Stadium c’ha pensato poi il rigore concesso al 42’ per un fallo di mano solare (praticamente una parata a braccia larghe) su tiro a botta sicura di Higuain da parte del difensore esterno Maxi Pereira, che facendosi espellere come il collega dell’altra fascia Alex Telles all’andata ha aperto davanti alla Juventus autostrade inesorabili a livello numerico con cui poter affrontare il colpo.
Poi, dal dischetto, Paulo Dybala è stato freddissimo; per la Joya gli ultimi 4 gol arrivati in tutte le competizioni sono arrivati dal dischetto: due col Napoli in Coppa Italia (col secondo contestato); l’altro venerdì col Milan (ancor più ‘polemico’); l’ultimo stasera. Così facendo la Juventus centra la decima qualificazione ai quarti di finale, la quarta nelle ultime otto edizioni a cui ha preso parte. Buoni segnali per Allegri dunque.
Che si gode Juve parsimoniosa e brava a gestire il ritmo gara che lui spesso ha chiesto, con un Porto aggressivo solo nei primi dieci minuti scarsi e poi risucchiato dalla superiorità bianconera. Ci provano Mandzukic due volte di testa, Dybala da fuori, Higuain con un cross teso, Benatia di testa. Lo 0-0 resiste fino al 41’, quando su un corner di Dani Alves arriva l’episodio che spacca in due la partita: Alex Sandro stacca di testa, Casillas respinge alla grande ma sul pallone Higuain s’avventa come un falco; il tiro del Pipita però è letteralmente parato dall’uruguaiano Maxi Pereira, che si immola per salvare la “porteria” portoghese. Rigore, espulsione, trasformazione di Dybala e 1-0 Juventus all’intervallo. Una specie di gioco, partita, incontro.
Nella ripresa, con Pjaca subentrato all’ammonito Cuadrado, la Juventus si addormenta per un attimo: Benatia al 50’ viene bruciato da Soares, che s’invola verso Buffon ma poi tutto solo spara a lato dilapidando un’occasione colossale. Difesa bianconera graziata. La Juventus sfiora il raddoppio con Pjaca e Higuain. La partita si trascina fino alla fine senza ritmi vertiginosi e forsennati, con la squadra di Allegri che amministra senza ambasce e il Porto che ha l’ultimo sussulto col lob fuori di Diogo Jota: ai quarti ci vola, e in carrozza, la Juventus.
I campioni d’Italia sono imbattuti da 21 partite casalinghe in competizioni europee (12 vittorie e nove pareggi) e ha la miglior difesa in questa edizione (2 soli gol subiti). Dati di cui le altre big d’Europa, nel sorteggio di venerdì alle 12 a Nyon, dovranno tenere conto.