Ventura cercava risposte da Italia-Albania: le ha trovate nella trazione anteriore con i 4 d’attacco, anche se la difesa balla. Ora per la Nazionale la Spagna: saremo pronti?
Lo stesso commissario tecnico ieri a fine gara si è detto complessivamente soddisfatto ma sul tavolo degli appunti ci sono pochi elementi concreti per poter valutare la tenuta di questa Nazionale prima del 2 settembre, vero discrimine della gestione-Ventura.
Per quella data infatti è fissata la “sfida totale” alla Spagna (al Bernabeu? si vedrà). Prima di allora però il calendario delle partite degli azzurri langue, visto che allo sfondo ci sono appena tre impegni. Ci sono due amichevoli senz’altro di lusso, con l’Olanda martedì prossimo e con l’Uruguay il 7 giugno, ma non rappresentano banchi provanti sulla strada della crescita del gruppo Nazionale. Alla fine resta una gara ufficiale, quella col Liechtenstein dell’11 giugno: francamente troppo poco per vedere se il 4-2-4 confermato ieri nell’uscita vittoriosa con l’Albania sia effettivamente valido per affrontare la Roja alla ripresa della prossima stagione.
Per ora si va a braccetto delle Furie Rosse: 13 punti per noi e per loro, con le altre staccate (Israele a -4, Albania addirittura a -7). La differenza per ora fra Italia e Spagna la fa la differenza reti, tutta a vantaggio degli iberici visto il +17 complessivo contro il +9 italiano. Ecco perché si dovrà volare nella penisola iberica col solo obiettivo della vittoria.
Per farlo però i dubbi restano: sia sulla tenuta del modulo a trazione anteriore con due punte vere (da rodare ancora alcuni meccanismi, anche se l’intesa sembra esserci) e due ali, sia per l’equilibrio dell’intero assetto che ha in Verratti un ispiratore vero (numero 10 in pectore e non solo) e in De Rossi i muscoli e il cervello che servono (ah: eguagliato Pablito Rossi con 20 gol: mica male, per un centrocampista, no?) ma che lascia un po’ troppo scoperta la retroguardia, che ieri ha ballato soprattutto in alcuni frangenti contro un avversario non proprio irresistibile.
Ecco perché Ventura non ha operato nessuna sostituzione: l’ultima volta in una partita ufficiale della Nazionale risale alla trasferta in Cipro del 22 dicembre 1990. Dopo 27 anni è una curiosità evidente: necessariamente evidente visto che i meccanismi vanno rodati e le occasioni restano poche; tenere tutti e 11 gli interpreti serviva per mandare a memoria un copione che va imparato in fretta. La Spagna arriverà a settembre, ma con altre tre partite (di cui una sola ufficiale) bisogna fare di necessità virtù. Per forza.