Qual. Mondiali Russia 2018: è un Brasile definitivamente guarito, quello che vola in testa al Sudamerica. Anche l’Uruguay s’inchina; indietro regge solo l’Argentina.
SELEÇAO Sensação! Sette partite di qualificazione ai mondiali e sette vittorie di fila, nessun c.t. brasiliano è riuscito a fare meglio di Tite. Arrivato al posto di un disastroso Dunga il tecnico della Seleção ha ridato smalto, morale e vitalità ai verdeoro portandoli di prepotenza in testa al girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.
A nulla è valso il 38esimo gol con la maglia della Celeste di Edinson Cavani. Nonostante lo svantaggio il Brasile ha risalito la corrente come una furia: con la tripletta di Paulinho e il gol in sombrero di Neymar (autore di una prestazione maiuscola, compreso un dribbling quadruplo sull’1-1) la Seleção si è rimessa in sesto. Mancano 5 giornate dalla fine, i punti sono 30 punti, 7 in più dello stesso Uruguay: impossibile pensare che i verdeoro non possano qualificarsi.
SELECCION, I DUBBI CONTINUANO. L’Argentina vince ma non convince affatto. La sfida contro il Cile consegna una pallida immagine dell’Albiceleste, aggrappata al rigore messo a segno da Messi al 16’ e messa sotto per quasi un’ora da un Cile sfortunato e soprattutto sprecone.
Certo, Messi è riuscito a vendicare il rigore sbagliato nella finale della Copa America Centenario proprio contro la Roja segnando così il 58esimo gol con la maglia della Selección (rigore generosissimo per fallo di Fuenzalida su Di Maria), ma la sua è stata una prova incolore, come del resto quella di tutta la squadra, con Aguero e Higuain impalpabili (ammonizione pesante per il Pipita che martedì in Bolivia non ci sarà). Bauza ammette che l’importante era vincere: ma se certo si partecipa così a Russia 2018 l’Argentina ci andrà ma con grandi dubbi.
Il Cile dal canto suo recrimina per un gol annullato per fuorigioco millimetrico di Fuenzalida e per altre occasioni non sfruttate e soprattutto ora rischia: a 5 giornate dal termine la nazionale andina è attualmente fuori dalla zona ripescaggio, sesta a 20 punti.
L’ALBIRROJA SI TIENE VITA, L’ECUADOR SI FA FUORI. 2-1 di capitale importanza per il Paraguay sull’Ecuador: due errori difensivi della Tri mandano in gol la nazionale di Asuncion, con Bruno Valdez al 12’ (tocco di testa a porta vuota dopo un errore di Mina e un’uscita a vuoto di Dreer) con Alonso al 65’ (tap-in su tiro respinto di Almiron). Inutile nel finale il rigore trasformato da Caicedo.
VINOTINTO E INCA, UN PARI CHE NON SERVE. Quattro reti e un solo punto a testa: lo conquistano Venezuela e Perù col 2-2 che non accontenta nessuno. Fra i Vinotintos grande prova di Romulo Otero: assist per Villanueva e raddoppio con complicità di Gallese; nella ripresa rimonta peruviana con Carrillo e Guerrero. L
a Blanquirroja ha però di che recriminare per tre chiare opportunità da rete. D’altronde con l’alluvione che sta mettendo in ginocchio (l’ex Fiorentina Vargas è stato immortalato fra i soccorritori) il Perù ha altro cui pensare.
CHI RISICA… NON ROSICA MA ESULTA: ALE’ COLOMBIA. Vittoria risicata ma essenziale venerdì per i Cafeteros, che vincono 1-0 contro la Bolivia grazie a un rigore nel finale sbagliato e poi ribadito in rete da James Rodriguez. Gara senza troppi sussulti nonostante la presenza di tanti “italiani”, da Cuadrado e Bacca e Zapata. La nazionale del Profe Pekerman tiene testa all’Argentina e rosicchia tre punti all’Uruguay nella lotta per il secondo posto.
CLASSIFICA E PROSSIMO TURNO
Brasile 30, Uruguay 23, Argentina 22, Colombia 21, Ecuador 20, Cile 20, Paraguay 18, Perù 15, Bolivia 7, Venezuela 6.
Martedì prossimo (14° giornata): Bolivia-Argentina, Ecuador-Colombia, Cile-Venezuela, Brasile-Paraguay e Perù-Uruguay.