Giornata densa di notizie dal mondo delle Professional: se alcune formazioni italiane sono alle prese con l’inchiesta “Paga per correre”, giunta alla sentenza d’appello, all’estero c’è chi festeggia e chi si piange addosso. Proviamo a ricapitolare ciò che è accaduto nelle ultime ore.
Vuelta a Espana 2017, annunciate le wild card. Il terzo Grand Tour della stagione ha svelato le quattro squadre invitate. E non mancano le sorprese: accanto alle scontate conferme di Caja Rural-RGA Seguros (unica Professional iberica) e Cofidis (team francese, ma il cui sponsor è partner fondamentale della corsa), troviamo due novità assolute. La prima è rappresentata dalla colombiana Manzana Postobon, il cui progetto sta riscuotendo un certo interesse per via dei tanti giovanissimi atleti considerati talenti purissimi. La seconda è l’irlandese Aqua Blue Sport, un team nato su una solida base imprenditoriale e che può contare su corridori di primo piano che hanno militato in passato in formazioni WorldTour. Delusione da parte della Delko Marseille Provence KTM, che aveva comprato nell’ultima sessione di ciclomercato tre atleti iberici per tentare di conquistare il pass, ma a quanto pare non è bastato.
Direct Energie, rinnovo del main sponsor fino al 2019. Una grande notizia per il ciclismo francese e non solo: la squadra diretta da Jean Ren Bernadeu, nota in passato come Bouygues Telecom ed Europcar, può dormire sonni tranquilli per il rinnovo dello sponsor principale per tre stagioni. Merito del gran lavoro svolto dallo staff tecnico, che ha allestito un gruppo forte e in grado di riscuotere risultati notevoli: l’ultimo successo proprio in Italia a firma di Lilian Calmejane alla Settimana Coppi e Bartali, in cui anche il velocista Thomas Boudat ha vinto una frazione. Di vittorie in questo 2017 se ne contano già undici.
Soul Brasil, ancora guai. Sospesa per tre mesi ad inizio anno per problemi legati al doping di tre suoi membri nel corso della precedente stagione, la Professional brasiliana deve fare i conti con nuove grane. Stavolta a finire sotto la lente d’inchiesta dell’Uci sono il trentunenne Alex Diniz, per il quale sono state riscontrate anomalie relative al passaporto biologico (l’atleta era già stato squalificato per doping tra il 2009 e il 2011), e il trentaduenne Otavio Bulgarelli, fermato dalla Federazione Brasiliana per aver tentato di manomettere un campione antidoping. Ora si attende la risposta della Commissione Disciplinare dell’Uci che deciderà la nuova squalifica nei confronti della squadra.