La Juventus dovrà cambiare strategie, dopo il crack al ginocchio del croato. Col doppio confronto con Napoli e Barcellona sullo sfondo come si muoverà Allegri?
Il grave infortunio del croato patito durante l’amichevole di ieri fra la sua nazionale e l’Estonia ha il suo responso: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con parziale lesione del menisco e interessamento del collaterale. Stagione finita e sei mesi di stop.
Una tegola pesantissima per i bianconeri e soprattutto per mister Allegri: l’assenza forzata del croato lascia infatti al tecnico livornese gli uomini contati in attacco. E, visto l’importante tour de force di aprile con la doppia trasferta di Napoli a stretto giro di posta (campionato e Coppa Italia) e il doppio, fondamentale impegno di Champions col Barcellona, la notizia pesa e non poco nelle possibilità di scelta del tecnico dei campioni d’Italia.
Sia chiaro, Marko Pjaca non è primo attore dello scacchiere bianconere: Allegri finora l’aveva impiegato col contagocce, visti i 575’ complessivamente giocati in tutte e tre le competizioni, spalmati su 20 presenze (3 da titolare) e bagnati con il gol, pesantissimo, dello 0-2 in quel di Oporto nell’andata degli ottavi di Champions. Tanti spezzoni, tantissimi guai fisici e rimbrotti prima e dopo ogni gara in cui è stato impiegato, che dovevano servire a spronarlo.
Però Pjaca è pur sempre alla Juventus, e la società piemontese non ha speso 23 milioni di euro per vederlo continuamente rifilato in panchina. L’apporto che il croato stava dando nelle ultime uscite, quelle della Signora versione 4-2-3-1, lasciavano immaginare un finale di stagione diverso, anche per via di un rush finale che si annuncia scoppiettante su tutti i fronti.
Ora Allegri invece dovrà trovare qualche altro stratagemma sul fronte turnover. In attacco, con i soli Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain, gli uomini sono contati. Si potrebbe sopperire con l’innalzamento di un esterno fra Dani Alves e Alex Sandro, ma a quel punto la coperta resterebbe corta a centrocampo.
Un Pjaca in più avrebbe fatto comodo. Ora per Allegri la patata della gestione della rosa si fa purtroppo bollente.