Nello stesso giorno della Maratona di Roma (qui per il resoconto) si è disputata anche la EA7 Milano Marathon 2017: una scelta discutibile dal punto di vista organizzativo – non sono mancate le polemiche a distanza tra il sindaco della Capitale Virginia Raggi e il direttore di corsa della metropoli lombarda Paolo Bellino – ma che, fortunatamente, non ha fatto mancare forti emozioni da ambo le parti.
Concentriamoci su quanto accaduto a Milano, dove abbiamo assistito a prestazioni degne di nota. Davvero significativa la vittoria tra gli uomini dell’esperto keniano Edwin Koech, che vince la gara in 2h07:13: un tempo di spessore non soltanto perché rappresenta il record della manifestazione, quanto perché è il miglior crono di sempre sul suolo italiano. Mai nessuno aveva corso una maratona nel Bel Paese facendo segnare un tempo del genere: battuto di quattro secondi il record di 2h07:17 di Benjamin Kiptoo a Roma 2009.
A completare il podio dell’evento valido per la categoria IAAF Bronze Label sono l’altro keniano Kenneth Mburu Mungara (2h09:37) e l’etiope Abdela Godana (2h10:05). Buoni riscontri dagli azzurri: il migliore è il ventitreenne Yassine Rachik, nato in Marocco e residente dal 2004 in provincia di Bergamo. Il 2h12:26 dell’italo-maghrebino, già bronzo europeo under 23 nella 10 km, rappresenta il miglior risultato italiano stagionale dopo quello di Stefano La Rosa alla Treviso Marathon.
Lampi azzurri anche tra le donne, dove Anna Incerti si arrende alla sola keniana Sheila Chepkoech, prima con 2h29:52: il tempo di 2h29:58 rende molto soddisfatta la trentasettenne azzurra, che scoppia in lacrime tra le braccia del compagno-atleta Stefano Scaini, ricordando i sacrifici fatti e rivelando che, dopo il ritiro delle Olimpiadi di Rio, il morale “era sotto le scarpe”. Al terzo posto arriva l’etiope Waka Chaltu (2h31:38), mentre un’altra azzurra, Giovanna Epis, chiude sesta con il nuovo primato personale di 2h34:13 (oltre un minuto limato al suo precedente record fatto registrare l’anno scorso a Francoforte).