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Federer si gode il triplete. Ora lungo stop fino al Roland Garros

Roger Federer il giorno dopo. L’indomani della vittoria al Miami Open 2017, terzo titolo stagionale dopo gli Australian Open di Melbourne e il BNP Paribas Open di Indian Wells, il campione svizzero guarda con tanta positività al futuro.

Non si aspettava di cominciare così bene la stagione e di riuscire nel tris che era già stato capace di compiere nel 2006, uno dei suoi anni magici, e che nella storia è riuscito, oltre a lui, ai soli Pete Sampras, Andre Agassi e Novak Djokovic. Un rendimento che gli ha permesso di risalire fino alla posizione numero quattro al mondo, dalla numero diciassette che occupava ad inizio anno.

In Florida è arrivato il torneo numero 91 della carriera. Lo svizzero è il terzo più titolato di sempre a livello assoluto, dietro soltanto a Jimmy Connors a quota 108 e a Ivan Lendl a 94. Il tennista ceco è quindi alla portata, più complicato riprendere lo statunitense, che – va detto – vanta tra i suoi titoli tanti appuntamenti minori. E allora cosa fa Roger? Sceglie di giocare anche in location di secondo piano per battere quest’ultimo traguardo, oppure preferisce concentrarsi sui grandi eventi?

Dalle risposte trapelate in conferenza stampa dopo il trionfo di Miami non vi sono dubbi: niente tornei minori, bensì, al contrario, la volontà di preservare il fisico per i Masters 1000 e gli Slam. Il muro dei 100 successi nel circuito è attraente, non c’è dubbio, ma il trentacinquenne di Basilea non vuole disputare troppe sfide, finendo poi con il pagarne gli sforzi quando veramente conta.

Ed è per questo che da oggi comincerà un lungo periodo di riposo: dieci settimane in cui si dedicherà ai soli allenamenti sul cemento. Ciò significa che salterà gran parte della stagione su terra rossa, a cominciare dai Masters 1000 di Monte-Carlo e Roma, gli unici a non aver mai portato a casa. Giocherà sulla terra soltanto un paio di settimane prima del Roland Garros, il secondo Slam dell’anno, con la spensieratezza di non dover dimostrare nulla, non avendo svolto una preparazione specifica.

Poi, dopo l’appuntamento francese, spazio all’obiettivo numero uno, Wimbledon, e poi di nuovo il cemento americano fino alle Finals di Londra.

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