Un cimelio storico abbandonato come una cosa vecchia in un parco: il paradosso del podio del Mondiale 2006 su cui l’Italia alzò la Coppa del Mondo.
Il palco di Germania 2006, quello su cui Fabio Cannavaro e tutta la Nazionale di Lippi salirono la notte del 9 luglio per alzare al cielo la Coppa del Mondo all’Olympiastadion di Berlino, giace in condizioni di degrado e abbandono in un parco che circonda lo stadio della capitale tedesca. Un rottame che cade a pezzi pian piano nell’incuria generale e nell’indifferenza. Una fine ingloriosa e paradossale per un oggetto che, per milioni di tifosi italiani, ha una portata simbolica straordinaria e che sarebbe opportuno conservare, delicatamente e a futura memoria, in un museo del calcio del nostro Paese.
Lo scandalo è stato sollevato dall’emittente Espn, che ha rinvenuto i resti del palco abbandonato in un’area verde nei dintorni della capitale tedesca, la stessa dove 11 anni fa l’Italia festeggiò la conquista del suo 4° Mondiale.
La storia però ha dei contorni grotteschi, più vicini a uno strafalcione all’italiana. Il portavoce dell’assessorato allo sport del Comune di Berlino Martin Pallgen ha ammesso: «Non posso dirvi da quanto tempo sia lì».
Ma c’è di più, stando alla ricostruzione dell’event manager dell’Olympiapark Lutz Imhof: «È un avanzo. Una casa d’aste con sede ad Amburgo, che agisce per conto della FIFA, non è riuscita a venderlo: un paio di italiani si sono interessati, ma nessuno l’ha mai comprato».
Il podio risulta rovinato in più punti, ma lo stesso Imhof sostiene che chi vuole può andare e prenderselo, come fosse un normale rottame da ridestinare a nuova vita. Sul podio ha messo gli occhi allora Marco Materazzi, che quella finale la giocò e la marcò sia segnando di testa l’1-1 sia calciando uno dei 5 rigori decisivi: l’ex interista ha lanciato la provocazione e vorrebbe quasi accaparrarselo.
Peccato però che un palco del genere sia lasciato marcire così.