Vince la Roma, ma a fare festa è la Lazio. Il derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia manda in finale i biancocelesti visto il 3-2 conclusivo.
Una vittoria amarissima per i giallorossi, chiamati alla vigilia a una rimonta quasi impossibile che doveva dare senso all’ultimo scorcio di stagione. Niente da fare per Spalletti: questo derby può rappresentare l’epilogo della sua seconda avventura in giallorosso.
Dall’altra parte c’è spazio solo per la gioia e l’ammirazione: nel computo delle due partite la Lazio è senz’altro meritato, per compattezza, energia fisica e concentrazione. A griffare la serata biancoceleste, come all’andata, Milinkovic-Savic e Immobile, gli stessi che firmarono il mirabolante 2-0 dell’andata. Inzaghi ha di che ringraziare loro, il resto della squadra e se stesso per altri 90’ di grande maestria tattica: si è perso, d’accordo, ma perdere un derby così dà senz’altro tanta dolcezza.
È stato il derby delle due curve, finalmente senza barriere, con il ritorno dei colori della Sud e la replica altrettanto bella della Nord.
Pronti via e subito i due bomber rispettivi, Dzeko e Immobile, hanno la chance per indirizzarla a loro piacimento: al 3’ il bosniaco tocca fuori l’assist al bacio di Emerson, al 6’ il napoletano sfiora il gol dopo il rimpallo fra Manolas e Juan Jesus.
A quel punto però Inzaghi registra meglio la fase difensiva, e la Roma non trova sbocchi per sviluppare le sue trame negli ultimi trenta metri. I giallorossi costruiscono ancora con Emerson ma Dzeko non ci arriva, poi El Shaarawy tira male da buona posizione, con Strakosha che respinge e per poco manda in porta Salah. Al 25’ è invece De Vrij a salvare in extremis sullo stesso egiziano.
La Lazio però è letale in ripartenza e al 37’ mette a segno il graffio sulla faccia della Lupa capitolina: Immobile sguscia a Manolas, Alisson respinge il tiro del centravanti biancoceleste e Milinkovic mette dentro a porta vuota. La Roma sbanda per un po’, poi trova la forza di pareggiare i conti con El Shaarawy al 43’, su di una respinta sporca e azzardata di De Vrij.
A inizio ripresa entrano da una parte Hoedt per il connazionale e collega di reparto e Bruno Peres per uno spento Juan Jesus. La fame giallorossa però non si vede, se non a sprazzi forsennati e con poca lucidità. E così, dopo un paio di occasioni per Immobile ben imbeccato da un buonissimo Felipe Anderson, è ancora l’uomo-derby Milinkovic-Savic a dare la scossa, stavolta definitiva, al destino di questo derby: con un taglio perfetto il serbo serve Immobile, che parte sul filo del fuorigioco (Rüdiger lo tiene in gioco) e sfrutta il clamoroso buco della difesa giallorossa, Bruno Peres in particolare, e s’infila in solitaria verso Alisson che stavolta viene freddato senza pietà. È il 55’ e la Lazio va sull’1-2: la qualificazione è tutta in saccoccia.
La Roma si rialza in piedi solo perché i biancocelesti non affondano il colpo: al 66’ Salah ribatte in rete il palo di El Shaarawy, su tiro che Strakosha aveva sporcato. Alla banda-Spalletti non resta che provare almeno a vincere la partita: ci provano due volte Strootman (sulla seconda provvidenziale il salvataggio in scivolata di Bastos) e una volta Salah, sul cui tiro Strakosha è super.
Il gol della vittoria arriva a una manciata di secondi al 90’: tiro centrale di Nainggolan, Strakosha ribatte e Salah lo supera di fino e insacca. La Roma il derby lo vince, ma in paradiso ci va la Lazio.