Manca poco più di un giorno a Juventus-Barcellona, andata dei quarti di Champions. Bianconeri di fronte a una sfida epica: ecco i rischi e i possibili vantaggi.
IL RISCHIO FATTORE CAMPO. L’andata in casa e il ritorno al Camp Nou sono ovviamente grossi fattori di rischio. Prendere anche solo un gol rischierebbe di compromettere già a Torino una qualificazione per cui la Vecchia Signora non parte certo favorita. Sullo sfondo poi c’è il ritorno in Catalogna che mette i brividi. Lì bisognerà arrivarci con un tesoretto importante accumulato già in Italia.
L’importante, in primis, è non prenderle. Dopo quello si penserà anche a darle. Ma prima di tutto i bianconeri dovranno tenere blindata la porta: guai a rivivere lo stesso incubo contro il Bayern dello scorso anno, con il primo tempo tremendo e il pareggio grintoso del 2-2 che ha poi portato la squadra di Allegri a giocarsela in Baviera, Meglio non prenderle, dunque, poi si vedrà.
L’IMBARCATA È IMPOSSIBILE. Immaginare di rivivere la Remuntada storica fatta dal Barça contro il Psg anche contro la Juve è pressoché impossibile. Sia perché ci si aspetta una gara più equilibrata sia all’andata che al ritorno sia perché la Vecchia Signora ha in dotazione una difesa che è tutto tranne che un colabrodo.
Ancora non si sa se Allegri rispolvererà la BBC vecchio stampo, ma è certo che almeno due dei tre interpreti del muro bianconero saranno in campo. Davanti a Buffon quindi l’elemento difensivo è assicurato: Messi, Suarez e Neymar dovrebbero avere vita molto difficile. Ricordando le imprese già compiute dall’Inter di Mourinho, dal Chelsea di Di Matteo nel 2012 o dall’Atletico negli ultimi anni. Insomma, se la Juventus non compie sbavature dietro, le speranze di qualificazione possono aumentare.
L’MSN VA FRENATO A TUTTI I COSTI, MA LA BATTAGLIA È A CENTROCAMPO. Oltre ai tre tenori dell’attacco bisognerà fare filtro anche a centrocampo.
La mediana blaugrana vedrà probabilmente il Mago Iniesta e il duo Rakitic-Mascherano (alzato a centrocampo vista l’assenza di Busquets); se la Juventus dovesse schierarsi con l’ormai consueto 4-2-3-1 Khedira e Pjanic saranno chiamati a compiti di interdizione e ripartenza importanti, coadiuvati dagli uomini che saranno sulle fasce (presumibilmente il grande ex Dani Alves e Alex Sandro a sinistra) e dal ristabilito Mandzukic. Verticalizzare e correre: a centrocampo Allegri ha le chiavi per scardinare la difesa non proprio eccelsa di Luis Enrique, che se pressata sa andare in grande difficoltà.
FATTORE PSICHE DA TENERE A MENTE. Ma non sarà solo una battaglia di piedi e muscoli: Juventus-Barcellona si deciderà, probabilmente, nella testa dei singoli e delle squadre. A ben guardare, bianconeri e blaugrana arrivano alla sfida con morali diametralmente opposti: la Vecchia Signora è un rullo compressore in Serie A e ha già in tasca la finale di Coppa Italia; il Barça invece è reduce dall’incredibile tonfo di Malaga, che ha aperto squarci importanti nelle non inossidabili certezze dei culé.
Quest’anno la disfatta di Parigi ha già messo in luce quanto l’impalcatura di Luis Enrique possa essere fragile, se messa sotto attacco convinto dagli avversari. Se i campioni del Barcellona non sono in serata di grazia e la Juventus decide di giocare come sa, il miracolo bianconero può anche accadere.