Cala il sipario sui Campionati Mondiali di ciclismo su pista 2017 di scena a Hong Kong. Si chiude in modo estremamente positivo la rassegna iridata per i colori azzurri, ufficialmente ritornati nelll’élite internazionale delle nazioni di riferimento per questa disciplina. Non vale per tutte le specialità, ma in alcune di queste possiamo contare su diversi talenti cristallini che ci hanno permesso di tornare in auge dopo due decenni davvero difficili e che, per giunta, in virtù della loro giovane età, possono garantirci un futuro roseo.
Avevamo chiuso un anno fa Londra 2016 con un solo oro a firma di Filippo Ganna e altre prestazioni dignitose. Stavolta si fa decisamente meglio: arrivano una medaglia d’oro, una d’argento e una di bronzo e il settimo posto nel medagliere finale.
A salire sul gradino più alto del podio, nella giornata di debutto, è la ventenne Rachele Barbieri, che conquista a sorpresa il titolo dello scratch. Il giorno successivo è la volta del bronzo conquistato dai ragazzi dell’inseguimento a squadre, che sfiorano il record nazionale e poi vanno a battere la quotata Gran Bretagna all’ultimo atto. Ventiquattro ore dopo, è la volta della conferma di Filippo Ganna nell’inseguimento individuale: arriva il secondo posto dietro all’australiano Jordan Kerby, ma giunge ancora una volta la dimostrazione delle qualità di questo ragazzo piemontese.
E non si chiudono qui i bei risultati. Vanno certamente menzionati il quarto posto ottenuto dalle ragazze dell’inseguimento a squadre, che hanno letteralmente sbriciolato il record italiano in semifinale. E poi l’altra medaglia di legno conquistata da Simone Consonni nell’omnium: il ragazzo lombardo ha l’arduo compito di non far rimpiangere Elia Viviani, ma ha tutte le carte in regola per fare davvero bene.
Certo, il gap con il resto del mondo nella velocità è ancora nettissimo, ma si continua a crescere e il lavoro dei commissari tecnici Marco Villa (settore uomini) ed Edoardo Salvoldi (settore donne) è notevole ed è sotto gli occhi di tutti.
A vincere meritatamente il medagliere è l’Australia che porta a casa undici medaglie complessive, di cui tre d’oro. Lo stesso numero di allori del metallo più pregiato lo vincono Francia e Russia, ma entrambe hanno minor numeri di argenti e bronzi. Sedici le nazioni a medaglia.
Nazione | Oro | Argento | Bronzo | |||
1. | AUS | Australia | 3 | 5 | 3 | 11 |
2. | FRA | Francia | 3 | 0 | 2 | 5 |
2. | RUS | Russia | 3 | 0 | 1 | 4 |
5. | GER | Germania | 2 | 2 | 1 | 5 |
5. | GBR | Gran Bretagna | 2 | 2 | 1 | 5 |
3. | USA | Stati Uniti | 2 | 1 | 1 | 4 |
4. | NZL | Nuova Zelanda | 1 | 2 | 2 | 5 |
7. | BEL | Belgio | 1 | 1 | 3 | 5 |
7. | ITA | Italia | 1 | 1 | 1 | 3 |
9. | POL | Polonia | 1 | 0 | 1 | 2 |
11. | MAL | Malesia | 1 | 0 | 0 | 1 |
12. | NED | Olanda | 0 | 3 | 1 | 4 |
13. | COL | Colombia | 0 | 2 | 0 | 2 |
14. | CZE | Repubblica Ceca | 0 | 1 | 1 | 2 |
14. | HKG | Hong Kong | 0 | 0 | 1 | 1 |
14. | SPA | Spagna | 0 | 0 | 1 | 1 |