Dopo un arrivo per velocisti, quello di Alberobello, il Giro d’Italia 2017 propone un nuovo finale incerto: è quello di Peschici, dove è posto il traguardo dell’ottava tappa che prende il via da Molfetta. Stavolta i chilometri di gara sono 189, al termine dei quali potremmo assistere a soluzioni molto diverse e non facilmente pronosticabili.
Frazione interamente pugliese, quella che si conclude nella provincia di Foggia, all’interno di un’area che è parte del Parco Nazionale del Gargano. Mai la Corsa Rosa è partita prima d’ora da Molfetta, mentre già per tre volte il Giro si è concluso a Peschici: nella quinta tappa del 2000 esultò Danilo Di Luca; nella sesta tappa del 2006 arrivò la zampata del Delfino di Bibione Franco Pellizotti; nella sesta tappa del 2008 giunse il successo di Matteo Priamo.
Come si caratterizza il percorso di questa frazione del Giro 100? Completamente pianeggianti i primi 85 km in cui si attraversano Bisceglie, Trani, Barletta, Margherita di Savoia, Zapponeta e Manfredonia, dove è posto il primo traguardo volante e dove comincia il primo Gran Premio della Montagna di giornata, il 2^ categoria di Monte Sant’Angelo (9.6 km al 6.1% di pendenza media).
Scesi giù verso Mattinata, si affrontano alcuni saliscendi e si risale in maniera più decisa verso il secondo GPM di Coppa Santa Tecla (4^ categoria), posto a 45 km all’arrivo. Ma non finiscono qui le insidie: oltrepassate le bellissime località di Vieste (secondo traguardo volante), Spiaggia Scialmarino e Villaggio Manacore, si affronta lo strappo della Coppa del Cornaro ai meno sette chilometri, dopo i quali c’è una breve discesa, poi un tratto pianeggiante di 1500 metri ed infine di nuovo salita fino al traguardo (punte al 12%). Finale adatto a scattisti, dunque: ne vedremo delle belle.
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