Giornata cruciale al Giro d’Italia 2017. La prima settimana di corsa si conclude con la nona tappa che coincide con il secondo arrivo in salita: dopo Etna-Rifugio Sapienza, è la volta del Blockhaus, sull’Appennino abruzzese. Siamo nel complesso della Majella e si arriva fino a quota 1674 metri dopo aver affrontato 149 km con partenza da Montenero di Bisaccia: per alcuni addetti ai lavori, si tratta dell’ascesa più impegnativa dell’intero Giro 100.
Per cinque volte questa cima è stata sede d’arrivo di una tappa: la prima fu nel 1967 e si concluse con la vittoria del Cannibale Eddy Mercks che, ancora da mezzo sconosciuto, sorprese tutti; poi fu la volta di Franco Bitossi nel 1968, dello spagnolo Jose Manuel Fuente nel 1972 e di Moreno Argentin nel 1984, di Stefano Garzelli nel 2009.
La partenza viene data dal Molise, dalla provincia di Campobasso per esattezza. Ma dopo pochi chilometri si è giù in Abruzzo e si attraversano, tra le altre, le località di Vasto (primo traguardo volante), Ortona e Francavilla a Mare. Giunti a Chieti (secondo traguardo volante, al km 85 di corsa), si affrontano alcuni chilometri in salita, prima di scendere verso Manoppello Scalo.
Arrivati a Scafa, si comincia a salire fino al Bivio per Roccamorice e da qui comincia l’ascesa vera e propria del Blockhaus: sono 13.2 km di salita vera, con pendenza media dell’8.4% e massima del 14% in corrispondenza del terzultimo chilometro. La parte centrale è la più ardua, dal momento che la percentuale media sfiora il 10%; l’ultimo tratto, invece, a M.Rosa, presenta una media del 7.7%.
Dopo l’assaggio dell’Etna che non ha offerto alcuno spunto interessante in merito alla lotta per la Maglia Rosa, gli scalatori e i contendenti alla classifica generale dovranno correre a viso aperto in questa occasione.
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