Sabato 27 maggio, la tappa decisiva? Forse si, forse no, o forse è già tardi! Il Giro d’Italia 2017 riserva tante sorprese e propone il penultimo giorno di gara una frazione sì dura, ma che potrebbe paradossalmente rivelarsi non decisiva per ribaltare una situazione incertissima (sei corridori racchiusi in un minuto e mezzo), ma ancora fortemente favorevole a Tom Dumoulin, specie in virtù della crono conclusiva di Milano.
Concentriamoci sulla giornata che stiamo per vivere: sarà il Veneto il grande protagonista, precisamente la provincia di Vicenza: da Pordenone (Friuli Venezia Giulia) si arriverà ad Asiago, dopo 190 km di gara. Qui nella storia del Giro sono giunte quattro tappe: nel 1930 vinse Antonio Pesenti; nel 1972 Roger De Vlaeminck; nel 1993 Dimitri Konishev; nel 1998 Fabiano Fontanelli.
Primi 30 km completamente pianeggianti, quando si attraversa parte della provincia di Treviso (compreso il traguardo volante di Conegliano) e si arriva sul Gran Premio della Montagna di Ca del Poggio (4^ cat.), uno strappo già affrontato due anni fa con la vittoria di Diego Ulissi. Superati tre dentelli a Combai, Valdobbiadene e Quero Vas, si giunge a Feltre (secondo traguardo volante) e a Capuo, dove comincia il principale scoglio di giornata, il Monte Grappa già affrontato come sede d’arrivo in due circostanze (1968 Emilio Casalini e 2014 Nairo Quintana).
Si tratta di una salita regolare classificata come 1^ categoria: sono ben 24 km al 5.3% di pendenza media (max 11%) che, posti dopo tre settimane di corsa, paiono davvero interminabili. Scesi fino a Campese e arrivati a Valstagna, i corridori si accingono ad affrontare l’ultimo GPM del Giro 100, il Passo Foza (1^ cat.), 14 km con pendenza media del 6.7% e massima dell’11%. Dalla cima ancora 15 km: ancora un dentello a Gallio, ma principalmente pianura e un tratto in discesa, poi l’arrivo, dove i giochi per la maglia rosa potrebbero essere fatti.
Tutto può ancora accadere. A Piancavallo le forze dei protagonisti erano ridotte al lumicino: Thibaut Pinot (FDJ) e Domenico Pozzovivo (Ag2R La Mondiale) i più pimpanti in salita, ma la maglia rosa è sulle spalle di comunque poco brillante Nairo Quintana (Movistar). E Vincenzo Nibali cosa riuscirà a combinare? E Tom Dumoulin (Team Sunweb) sarà in grado di difendersi?
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