Ecco la prima semifinalista di Champions: sono le merengues di Zidane, che da allievo batte il maestro Ancelotti per 4-2. Real-Bayern finisce in veleno.
Carletto, in quel Santiago Bernabeu che un paio di stagioni fa l’ha osannato per via della Decima Champions conquistata dalla Casa Blanca, è tornato da avversario e ha accarezzato il sogno della grande impresa, rimontando fino all’1-2 e poi crollando sotto i colpi di clamorose sviste dell’arbitro Kassai. E così continua, anche per il terzo anno consecutivo, la “febbre spagnola” per i campioni di Germania: prima il Real, poi l’Atletico, ora di nuovo il Real a eliminarli.
A pesare, e non poco, il discutibile doppio giallo all’83’ a Vidal e i due gol in fuorigioco di Cristiano Ronaldo. Il Bayern schiuma rabbia e la schiumerà ancora per tanto; le merengues di Zidane invece continuano a prendere palate di fortuna e mettersele in tasca, confidando su un finale di stagione che può regalare loro sia la Liga che la duodecima Champions.
La cronaca è quella di una battaglia, col ventaglio teutonico larghissimo in attacco specie nei primi minuti e il tempo che ha poi fagocitato le speranze bavaresi, col Real bravo a uscire fuori sotto diversi tentativi (di Ronaldo due volte e Kroos tre quelli più pericolosi). Il primo tempo s’è chiuso 0-0.
Nella ripresa però il Bayern ha dimostrato che avere fede paga: pestone di Casemiro su Robben in area, e rigore che Lewandowski freddamente ha trasformato al 53’. Poi Vidal ha avuto l’occasione buono per fare sliding door ma il suo destro è finito alto. L’ultima mezz’ora di gara è stata bellissima, fra mille cambi di marcia e occasioni, e con la capocciata di CR7 a valere l’1-1 che è sembrata la sentenza definitiva sulla qualificazione.
Poi per una volta Sergio Ramos da salvatore si è trasformato in vittima sacrificale del destino, con l’autogol che l’ha trasformato in antieroe dei galacticos. 1-2 Bayern che gara che andava pendendo da una parte prima del finale thriller: rosso (inesistente) a Vidal, tedeschi che perdono la calma e CR7 che è straordinariamente letale a firmare, sugli assist di Sergio Ramos e Marcelo, il clamoroso ribaltone sul 3-2 nonostante due gol due in fuorigioco. Il 4-2 di Asensio è stata pura accademia. La qualificazione per il Madrid era già in tasca; per il Bayern solo briciole polemiche.