Ci sono notti che fanno scuola: quella di Barcellona-Juventus al Camp Nou la farà a lungo, visto lo 0-0 cui i bianconeri di Allegri hanno costretto i blaugrana.
I marziani hanno davvero abdicato: se già col Psg erano arrivati gli scricchiolii ora il Barcellona di Luis Enrique può dirsi definitivamente defenestrato dal rango di superpotenza del calcio europeo. almeno per quest’anno. Merito di una Juventus tanto spaziale all’andata quanto accorta al ritorno, capace di non soffrire mai nei momenti topici e di non perdere mai la bussola in un Camp Nou vestito a festa e messosi a inneggiare alla remuntada in ogni ordine di posto.
Stavolta la vendetta di Berlino è stata compiuta: anche se lì era finale secca; anche se qui erano quarti con andata e ritorno. Ma la Juventus ha dimostrato di sapersi guadagnare il posto fra le prime quattro squadre d’Europa
La Vecchia Signora dunque va, e meritatamente, fra le prime quattro d’Europa: con la porta di Buffon che vi giunge immacolata dopo due sfide al Barcellona, per di più dopo il Camp Nou nel quale, in 4 precedenti di Champions, i blaugrana avevano segnato la bellezza di 21 gol!
Già, la difesa: quella che il Barcellona aveva già sofferto all’andata e che non è riuscito a scalfire neppure al ritorno. Nonostante un Neymar volenteroso e capace di danzare un paio di volte in serpentina e un Messi che, pure a mezzo servizio, ha acceso la serata blaugrana con le occasioni più ghiotte, tipo un sinistro nel primo tempo e tre consecutive intorno alla metà della ripresa, fra cui una deviazione mancata dopo clamorosa uscita a vuoto di Buffon.
La difesa: con Buffon operoso quanto basta, Bonucci e Chiellini praticamente insuperabili e bravissimi nell’annichilire pure Suarez, Alex Sandro composto sulla fascia, Dani Alves grande ex del Camp Nou mai così da Juve come stasera. E il centrocampo: con un Pjanic mai così glaciale nell’uscire palla al piede e un Khedira sontuoso in tutte le fasi (peccato per il giallo, era diffida, salterà la semifinale d’andata). Higuain ha lavorato tanto e sporco, Dybala è sgusciato a sprazzi ma non gli si poteva chiedere di più, Mandzukic ha lottato non come altre volte ma quasi, Cuadrado è stato impareggiabile per abnegazione.
Insomma, una Juventus capace di tenere testa al Barcellona nei primi venti minuti, prima che i blaugrana alzassero il ritmo, e che nel secondo tempo poteva anche sfruttar meglio i contropiede costruiti. Al Barcellona resta il rammarico di quelle due/tre occasioni tutte uscite fuori dallo specchio di Buffon, vedasi anche il sinistro fulminante di Sergi Roberto. A Luis Enrique sono mancati precisione e dettagli; ad Allegri precisione e dettagli hanno fatto la differenza. Remu-nie-ntada catalana, in semifinale ci va la Vecchia Signora.