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Champions, Barcellona-Juventus il giorno dopo: la Signora s’è fatta gigantesca; ora viene il bello

Il giorno dopo Barcellona-Juventus negli occhi c’è ancora la compattezza monstre e inossidabile della squadra bianconera, pronta ora all’assalto della Champions.

C’è da dirlo: la semifinale di questa Champions, la seconda nelle ultime tre edizioni, è stata strameritata dai campioni d’Italia di Max Allegri. Non concedere neppure un gol in 180’ ai marziani in blaugrana, con quel trio da paura lì davanti, è qualcosa che al di là di tutto resterà negli annali.

Della doppia sfida fra Juventus e Barça resteranno negli occhi la giocata geniale di Messi a Torino per la liberazione di Iniesta, poi sventato magistralmente da Buffon, e un paio di occasioni pericolose della Pulce al Camp Nou. Poco altro. Visto che gli altri due tenori, Neymar e Suarez, sono stati letteralmente disinnescati dalla coppia d’oro Bonucci-Chiellini. Il Chiello si è presa tutta la sua rivincita contro il Pistolero dopo il Mondiale ’14, segnando pure il gol della sicurezza all’andata. Notazioni a corollario di una certezza biblica: quella juventina è davvero la miglior difesa d’Europa, come confermano gli appena 2 (due!) gol incassati in tutta la Champions League (contro il Siviglia e contro il Lione a Torino). Ecco perché la Signora sarà comunque una brutta cliente per ognuna delle altre tre semifinaliste rimaste.

Anche solo rimanendo allo splendido 0-0 del Camp Nou il discorso-Champions in casa- Juventus resta attualissimo: brava a scardinare i pericoli costanti e brava soprattutto a leggere e gestire i momenti topici della partita, la squadra di Allegri ha dimostrato di essere maturata e di non avere più paura di nessuno.

D’accordo, il Barcellona potrà pure essere alla fine di un’era, irriconoscibile rispetto a quello spaziale dell’epoca di Guardiola, ma resta pur sempre il Barcellona, il “mes que un club” fra i più forti al mondo, al di là dei tre tenori d’attacco. Ma quello che ha impressionato è stata la crescita fisica e soprattutto la consapevolezza mentale nei propri mezzi mostrata dalla Juventus pure al cospetto di un Camp Nou spinto dal sogno dell’ennesima Remuntada.

Vedere non solo la difesa, ma anche i nuovi come Dani Alves, Pjanic e Higuain lottare con dedizione e fame su ogni pallone ha dato ulteriore conforto anche a coloro che a inizio stagione mugugnavano sulla campagna acquisti bianconera in difesa e soprattutto a centrocampo. La Juventus c’è, l’aveva già fatto capire prima della doppia sfida al Barcellona. Ora però, fatta la voce grossa, bisognerà arrivare in fondo, bisognerà arrivare a Cardiff.

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