Una settimana fa il Venezia di Inzaghi, ieri quello del Foggia di Stroppa: la prossima Serie B vedrà il ritorno di due grandi. Lo speciale sul Foggia.
UN’AGONIA DURATA 19 ANNI: FOGGIA È Di NUOVO IN B. È proprio il caso di dirlo: anche i Satanelli vanno in paradiso. Specie se i diavoletti sono quelli rossoneri di Puglia e se il paradiso è stato atteso addirittura 19 anni fa. Quasi vent’anni dopo l’ultima volta Foggia riabbraccia la serie cadetta, e lo fa con due giornate di anticipo, grazie al 2-2 in casa dell’Unicusano Fondi e alla mancata vittoria del Lecce contro il Messina.
Il duello tutto pugliese in testa al girone C di Lega Pro è durato per tutta la stagione, ma il trionfo rossonero dauno nello scontro diretto dello Zaccheria di qualche giornata fa è stato l’elemento che fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte della squadra di Giovanni Stroppa.
MALINCONIA ZEMANLANDIA. Ha dovuto penare, e tanto, Foggia, per rivedere l’aria della Serie B. Dalle parti del Tavoliere di Puglia ricordano ancora come fosse ieri la squadra dei miracoli degli anni Novanta, la prima Zemanlandia d’Italia, quando il tecnico boemo, grazie alle intuizioni del patron Casillo e del dirigente Pavone, portò in Puglia il suo calcio spettacolare che fece impazzire tanti avversari e consacrò al grande calcio i vari Baiano, Signori e Rambaudi, più successivamente il rumeno Petrescu, l’attuale ds foggiano Giuseppe Di Bari e i russi Shalimov e Kolyvanov, solo per rimanere ai nomi più altisonanti.
L’ANONIMATO, I PLAYOFF E… Da allora però di acqua sotto i ponti nella fertile Daunia ne è passata; fra retrocessioni in C1 e C2, lo Zeman-bis non andato a buon fine e i fallimenti del 2012-14 Foggia ha vissuto a lungo nell’anonimato del calcio di provincia. L’anno scorso i Satanelli sfiorarono il ritorno in cadetteria arrivando con De Zerbi alla finale playoff contro il Pisa di Gattuso, che allo Zaccheria staccò il pass per la Serie B in una partita piena di polemiche ed episodi (con Ringhio colpito da un oggetto piovuto dai focosi spalti della tribuna).
STROPPA E TUTTI I VETERANI. Quest’anno invece con l’arrivo di Giovanni Stroppa il Foggia ce l’ha fatta direttamente: grazie al contributo di capitan Cristian Agnelli (a lungo diviso nella sua carriera fra la “capitale” dauna e l’arcirivale Lecce) e ai gol di Fabio Mazzeo, capocannoniere del girone C di Lega Pro con 9 marcature; grazie alla presenza degli altri veterani Guarna, Angelo, Giuseppe Figliomeni, Matteo Rubin e dei meno conosciuti Vincenzo Sarno e Francesco Deli, il Foggia ha riconquistato la Serie B. che è come dire che Foggia ha riconquistato se stessa. Una piazza del genere non poteva continuare a vivacchiare nella provincia del calcio italiano: il ritorno nella Serie B era un sogno da troppo tempo inseguito.
A Foggia stanno già preparando un monumento a mister Stroppa: che, dopo 4 anni di Primavera al Milan e tanta gavetta in Lega Pro, ha conseguito il primo grande risultato della sua carriera da allenatore. Nonostante la partenza in sordina e grazie soprattutto a un girone di ritorno fantasmagorico con 14 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Un ruolino di marcia eccezionale; così i Satanelli hanno ritrovato il loro paradiso.