Una tragedia immane, che falciò un’intera generazione di talenti del pallone italico: 68 anni fa sulle colline di Superga lo schianto aereo si portò via il Grande Torino.
«Siamo sopra Savona. Voliamo di sotto delle nubi, 2000 metri, fra 20 minuti saremo a Torino» fu una delle ultime convocazioni che arrivò dall’aereo della squadra del Grande Torino di ritorno da Lisbona dove aveva giocato una partita amichevole con il Benfica organizzata per aiutare il capitano del club lusitano, Francisco Ferreira, in difficoltà economiche.
Un’azione encomiabile, compiuta da una delle più forti squadre italiane di sempre: il Grande Torino, così soprannominato perché dal 1942 al 1949 vinse 5 scudetti consecutivi e una Coppa Italia, divenendo allo stesso tempo spina dorsale della Nazionale italiana di calcio. Tocco infatti all’ex commissario tecnico dell’Italia, Vittorio Pozzo, il terribile compito di identificare le salme.
Pochi minuti dopo quella comunicazione si verificò una delle più grandi tragedie che ha sconvolto la storia del calcio internazionale: alle ore 17.03 di quello strano giorno di maggio carico di nebbia l’aereo trimotore “Fiat G.212”, con a bordo l’intera squadra, i dirigenti, gli allenatori, alcuni giornalisti e l’equipaggio di bordo, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, sulla collina torinese, facendo trentuno vittime e nessun superstite.
Questo l’elenco completo delle vittime:
I CALCIATORI – Valerio Bacigalupo (25), Aldo Ballarin (27)e Dino Ballarin (23); Émile Bongiorni (28); Eusebio Castigliano (28); Rubens Fadini (21); Guglielmo Gabetto (33); Ruggero Grava (27); Giuseppe Grezar (30); Ezio Loik (29); Virgilio Maroso (23); Danilo Martelli (25); Valentino Mazzola (30); Romeo Menti (29); Piero Operto (22); Franco Ossola (27); Mario Rigamonti (26); Julius Schubert (26), Cimitero monumentale di Torino.
I DIRIGENTI – Arnaldo Agnisetta; Ippolito Civalleri; Andrea Bonaiuti (organizzatore delle trasferte della squadra granata)
GLI ALLENATORI – Egri Erbstein (50); Leslie Lievesley (37); Osvaldo Cortina (massaggiatore)
I GIORNALISTI – Renato Casalbore (58); Renato Tosatti (40); Luigi Cavallero
I MEMBRI DELL’EQUIPAGGIO – Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Cesare Biancardi, Antonio Pangrazi
Una ferita rimasta ancora aperta nel cuore di tutti i veri tifosi di calcio, granata e non solo, com’è opportuno che debba essere in casi del genere. Una tragedia che però ancora oggi viene strumentalizzata dal solito manipolo di imbecilli che non perde occasione, in tutti gli stati d’Italia, di richiamare alla mente Superga invocandone una nuova contro la squadra avversaria.
Un tristissimo e indegno sport in cui tanti pseudo si cimentano ancora ai nostri giorni e che rimbalza sempre agli onori della cronaca, come testimonia l’ultimo atto vandalico accaduto nella notte a Torino, con alcuni ignoti che hanno imbrattato i muri della strada che porta alla Basilica – dove oggi è prevista la commemorazione del 68esimo anniversario dell’incidente aereo che distrusse il Grande Torino – con frasi gravemente offensive nei confronti delle vittime di quella strage.
Le scritte sono state immediatamente coperte da alcune pennellate di vernice granata fatte da un gruppo di supporters granata. Il tutto quando mancano appena due giorni e mezzo al derby della Mole allo Juventus Stadium. In cui, da sportivi, ci auguriamo di non sentire altri riferimenti beceri, spregevoli e ignobili nei confronti della tragedia di Superga.