Dzeko Milan-Roma, Serie A. twitter

Serie A, 35ª giornata: Milan-Roma 1-4, prova di forza giallorossa e di nuovo 2° posto

Milan-Roma è un’apoteosi giallorossa: il posticipo della 35ª di Serie A termina 1-4 per la banda Spalletti che ricaccia indietro il Napoli e riprende il 2° posto.

Per ora però conviene rimanere concentrati sul discorso campionato. La Roma risponde dunque con un poker al tris del Napoli ieri e ricaccia i partenopei al 3° posto mantenendo dunque il vantaggio, risicato ma importante, di un punto. Per il Milan è invece la seconda sconfitta casalinga consecutiva dopo quella con l’Empoli: difficile quasi trovare fra rossoneri, Inter e Fiorentina una squadra capace di fare peggio sulla strada dell’Europa League, diventata improvvisamente spauracchio per la stessa squadra di Montella, che ha raccolto la miseria di una vittoria nelle ultime 6.

Il primo tempo è un assoluto dominio capitolino: Donnarumma fa il fenomeno in un paio di occasioni, ma la difesa rossonera davanti a lui è un autentico colabrodo e viene scossa da ogni parte ogni volta che la Roma scende. All’8’ la squadra di Spalletti è già in vantaggio: doppio scambio tra Salah e Dzeko, in area il centravanti trova con il destro l’angolino alto alla sinistra di Donnarumma. Al 28’ il bosniaco trova pure il raddoppio, spizzicando di testa l’angolo di Paredes: i gol in stagione diventano così 37 (a meno uno dal suo record personale risalente ai tempi del Wolfsburg), 27 nella sola Serie A; il titolo di capocannoniere si avvicina, la Scarpa d’Oro: insomma, è il Dzeko migliore di sempre!

Il Milan praticamente si scrive sulla fronte “non pervenuto” per tutto il primo tempo – a parte una conclusione di Sosa all’incrocio sventata splendidamente da Szczesny – e la Roma taglia la disastrosa mediana rossonera con una facilità disarmante: ci provano Salah, ancora Dzeko e poi Perotti e Nainggolan, con Donnarumma che in entrambi i casi e devia quel tanto che basta per evitare il tris (sul tiro del belga deviazione decisiva sul palo). È un monologo, giallorosso, col Diavolo che resta a guardare e non può neppure applaudire. Visto che alla fine del primo tempo da San Siro piovono fischi sulla squadra di Montella.

Nella ripresa dentro Bertolacci per Mati e l’ex El Shaarawy per l’infortunato Perotti; la seconda frazione però avanza fra noia e monotonia, visto che i rossoneri non alzano il ritmo ma si affidano solo a conclusioni da lontano; la Roma da par suo s’adatta e cerca di amministrare in maniera facile facile.

La partita sta per addormentarsi quando alla mezz’ora accade l’imponderabile: il Milan fino ad allora versione ectoplasmatica si rianima quando Pasalic raccoglie in tuffo di testa una sponda aerea di Ocampos da calcio d’angolo e incredibilmente accorcia le distanze.

Ma è un autentico fuoco di paglia, che dura appena 2’: Dzeko fa la sponda stavolta ed El Shaarawy, dopo essersi ben destreggiato, infila l’angolo alla sinistra di Donnarumma per il classico gol dell’ex (senza esultanza).

Ultima sostituzione per la Roma: al posto di Dzeko potrebbe entrare Totti e invece Spalletti gli preferisce Bruno Peres. Piovono fischi, dagli spalti: e sono tutti per il tecnico toscano, con il capitano che in panchina sorride beffardamente. La sua ultima alla Scala del calcio l’ha passata lì, in panchina, senza mai mettere piede in campo. uno sgarbo non indifferente su cui le polemiche torneranno nei prossimi giorni.

C’è ancora tempo comunque per l’1-4 giallorosso: Salah solo davanti a Gigio viene ostacolato a più non posso da Paletta; espulsione e rigore che De Rossi trasforma, siglando il suo primo gol nel Meazza rossonero.

Finisce così: l’1-4 giallorosso, i fischi del pubblico rossonero, il mancato ingresso di Totti. Questa sì, un’occasione mancata: perché era l’ultima.

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