Striscione Curva Sud Milan pro Francesco Totti

Serie A, Milan-Roma 1-4 ma Totti non entra: lo sgarbo di Spalletti alla storia

Troppa Roma per il Milan: è il titolo che sintetizza la serata di San Siro. Quella dell’ultima alla Scala del calcio di Francesco Totti. Che però non è entrato…

Omaggiato già alla lettura delle formazioni da tutto il Meazza, anche ovviamente quello rossonero – che è tanto sportivo da riconoscere la grandezza di certi avversari, come testimonia lo striscione apparso nella ripresa «La Sud rende omaggio al rivale Francesco Totti» – ma tenuto nuovamente, e a questo punto non educatamente, in panchina da Luciano Spalletti. Seguiranno inevitabili polemiche per l’ennesimo sgarbo alla bandiera, alla storia giallorossa.

Probabilmente l’ultima grande provocazione mossa dal tecnico di Certaldo al capitano della sua Roma, quella che ha allenato in due parentesi e di cui Totti è stato volto, anima e cuore pulsante. In fondo, sarebbe bastato poco: tutti, tifosi giallorossi e amanti del calcio tutto, chiedevano che si realizzasse quel momento, l’ingresso dell’ultima vera grande bandiera del calcio italiano in un tempio del calcio italiano.

Le condizioni c’erano pure: a 10’ dalla fine Roma avanti 3-1 e partita praticamente finita; per di più uno Dzeko apparso malconcio e bisognoso di un cambio. E invece Spalletti ha stupito di nuovo tutti, in negativo: al posto del bosniaco è entrato Bruno Peres. Lo sgarbo è stato di nuovo servito.

A quel punto i tifosi della Roma hanno iniziato a cantare «c’è solo un capitano» e «Totti, Totti, Totti gol», col pubblico rossonero che ha fatto da eco manifestando il suo omaggio a un campione assoluto. Che poteva avere (doveva avere, probabilmente) l’ultima passerella in uno stadio così prestigioso e che invece è rimasto seduto in panchina, mostrando un sorriso ironico.

L’ironia del campione davanti all’ennesima beffa del suo allenatore. Oltre alla beffa è seguito, stavolta, il danno: poco dopo calcio di rigore per la Roma, dal dischetto è andato De Rossi ma lì, in caso diverso, poteva – doveva – esserci Totti.

Le luci a San Siro si sono invece spente con grottesca mestizia: la stessa che ha accompagnato il nome di Totti pronunciato dallo speaker a inizio gara; la stessa rimasta nei cuori degli amanti di calcio, che immaginavano un omaggio diverso per l’ultimo grande capitano del pallone italiano.

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